Il bilancio complessivo delle elezioni comunali, tra primo e secondo turno, è molto netto: 16 comuni capoluogo al centro-destra, 6 al centro-sinistra, 2 a liste civiche, più il caso di Trapani a cui toccherà ancora un commissario: al ballottaggio era rimasto in lizza un solo candidato e non si è raggiunto il quorum di partecipazione al voto necessario per rendere comunque valida l’elezione. L’affluenza alle urne nel secondo turno, peraltro, è stata bassissima ovunque: il 46,03%, secondo i dati del Viminale (che però non tengono conto delle “autonome” Sicilia e Friuli-Venezia Giulia).
Vale a dire che la maggioranza dei circa 4,3 milioni di elettori potenzialmente interessati non è andata a votare. In termini di “sistema” è questo il dato più rilevante.
Nel totale dei comuni con oltre 15mila abitanti, quelli in cui si vota con il doppio turno, i sindaci eletti del centro-sinistra sono più di quelli del centro-destra, ma questo ovviamente non cambia il segno politico della tornata elettorale di ballottaggio. Il centro-destra, infatti, non solo si è imposto in 16 città capoluogo su 25, ma di queste ben 12 sono state strappate al centro-sinistra, compresa una storica roccaforte come Genova, per continuare con L’Aquila, Monza, Piacenza, La Spezia, Alessandria, Asti, Pistoia, Como, Rieti, Lodi e Oristano, mentre il centro-sinistra ha conquistato in campo avverso Padova e Lecce (dopo vent’anni di centro-destra). A Verona il candidato del centro-destra Sboarina è prevalso sulla candidata di Fare!, il movimento del sindaco uscente Tosi. A Parma conferma per il sindaco uscente, l’ex-grillino Pizzarotti, e conferma anche a Belluno per il “civico” Massaro. Al primo turno erano stati già eletti i sindaci di Palermo, Frosinone e Cuneo. Da notare che il M5S ha perso nell’unico capoluogo di provincia in cui è andato al secondo turno (Asti), ma ha vinto in otto dei dieci ballottaggi a cui ha partecipato, compreso quello di Carrara.
Vediamo, a questo punto, un riepilogo dei sindaci eletti tra primo e secondo turno, cominciando dai capoluoghi di regione: a Palermo rieletto al primo turno Leoluca Orlando (centro-sinistra) con il 46,28%,; a Genova Marco Bucci (centro-destra) è stato eletto al ballottaggio con il 55,24%, così pure a L’Aquila Pierluigi Biondi (centro-destra, 53,52%) e a Catanzaro Sergio Abramo (centro-destra, 64,39%).
A Padova Sergio Giordani del centro-sinistra è stato eletto al secondo turno con il 51,84%, a Verona Federico Sboarina del centro-destra ha vinto il ballottaggio con il 58,11%.
A Taranto la sfida di domenica è stata vinta da Rinaldo Meucci del centro-sinistra (50,91%), a Lecce da Carlo Maria Salvemini (centro-sinistra, 54,76%), a Como da Mario Landriscina (centro-destra, 52,68%), a Monza da Dario Allevi (centro-destra, 51,33%) e a Lodi da Sara Casanova (centro-destra, 56,90%).
A Cuneo eletto già al primo turno Federico Borgna (centro-sinistra, 59,65%), come pure a Frosinone Nicola Ottaviani (centro-destra, 56,38%). A Parma il ballottaggio ha visto prevalere Federico Pizzarotti (lista civica, 57,87%), a Piacenza ha vinto Patrizia Barbieri (centro-destra, 58,54%), a Pistoia Alessandro Tomasi (centro-destra, 54,28%), a Lucca Alessandro Tambellini (centro-sinistra, 50,52%).
A La Spezia eletto al ballottaggio Pierluigi Peracchini (centro-destra, 59,98%), a Gorizia Rodolfo Ziberna (59,59%), a Belluno Jacopo Massaro (lista civica, 63,15%).
Anche il sindaco di Alessandria, Gianfranco Cuttica di Revigliasco (centro-destra, 55,68%) è risultato eletto al secondo turno e analogamente quello di Asti, Maurizio Rasero (centro-destra, 54,90%). Ballottaggio anche a Rieti, dove ha vinto Antonio Cicchetti (centro-destra, 50,20%) e a Oristano, dove si è imposto Andrea Lutzu (centro-destra, 65,29%).