Lassù tra le zone più belle della nostra diocesi, ai piedi del Monte Vettore e della Sibilla, proprio in questi giorni, cominciavano ad arrivare dalla costa e dalla collina, i ragazzi e i giovani delle parrocchie, gli scouts con le loro tende, i turisti per assaggiare le specialità del luogo ed ammirare la bellezza della natura.
Un’altra estate è iniziata, ma questi cari luoghi sono silenziosi: le case che ospitavano i campi-scuola sono inagibili, se non in parte crollate, la gente sembra avere ancora addosso tanta paura, le frazioni, già poco abitate, sono ancora più spopolate.
Eppure qualcuno arriva! Lunedì 2 giugno 2017 dalla Calabria verranno due volontari della Caritas che si fermeranno per qualche mese e dal Piemonte due Piccole sorelle per quindici giorni. Iniziano così i gemellaggi previsti da Caritas italiana.
In questa zona, il sisma non è stato violento come in altre parti, non ha lasciato cumuli di macerie e, fortunatamente, non ha fatto nessuna vittima, ma ha messo alla prova la speranza di questa gente, ha riempito il tempo di paure, ha fiaccato le attività economiche e soprattutto ha creato tanti vuoti nei centri storici e nelle piccole frazioni, generando una sensazione di abbandono.
La Chiesa attraverso questi gemellaggi vuol far sentire la sua presenza discreta e attenta, semplicemente attraverso una vicinanza fatta di ascolto, di condivisione della vita quotidiana con le sue gioie e i suoi dolori, di piccoli gesti concreti di solidarietà, dove questa è necessaria.
La nostra diocesi è davvero contenta di accogliere questi fratelli e queste sorelle, e sente questa presenza come uno stimolo per le nostre parrocchie e le nostre Caritas a vivere maggiormente la prossimità alle comunità colpite dal sisma.
Sarebbe bello pensare anche gesti semplici come può essere un’uscita in questi paesi, la condivisione di una celebrazione, una giornata con i ragazzi dell’oratorio..
Viene in mente la parola di Gesù: “E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa”.
Dare un bicchiere d’acqua: poca cosa! Ma quanto è importante per chi ha sete!? Non c’è una persona, una comunità talmente povera che non può condividere un bicchiere d’acqua. E Gesù dice di “acqua fresca”, cioè procurata con cura, data col cuore, capace di parlare di fraternità vissuta.
Lunedì, 3 luglio 2017, con un gruppo della Caritas diocesana ci ritroveremo a Casa Gioiosa per celebrare alle 18.30 l’Eucarestia con la comunità di Montemonaco e presentare i volontari che lavoreranno con il gruppo che sta facendo la ‘mappatura’ in quelle zone e con i giovani del servizio civile per il terremoto, che inizieranno la loro esperienza fra qualche giorno a Comunanza.
Sentiamoci uniti nella preghiera, in modo particolare nella celebrazione Eucaristica che celebreremo nelle nostre parrocchie lunedì prossimo, e se possibile mettiamo in programma qualche visita che torni a riempire di voci, di suoni, di festa le nostre silenti montagne.
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Un gemellaggio che mi riempie di gioia, sicur amente queste persone contribuiranno ad arricchire e ad essere di conforto alla nostra comunita' in questo difficile momento. Oltre alla tragedia del terremoto, Montemonaco ha vissuto un'ulteriore tragedia, la scomparsa dell'amatissimo Padre Alfredo, la nostra guida spirituale, che con la sua gioia e con il suo amore per il nostro territorio era riuscito a scuoterci e a coinvolgerci in progetti importanti per una crescita Cristiana insieme. Per i nostri giovani era diventato un importante riferimento. Speriamo che insieme ai nuovi arrivati la Comunità e soprattutto i giovani, che rappresentano il nostro futuro, riescano a colmare il vuoto lasciato dalla scomparsa di Padre Alfredo , i cui insegnamenti vivono e vivranno sempre nei loro cuori. Con Padre Alfredo nel cuore