Di Sergio Mora
Papa Francesco ha inviato ieri, lunedì 3 luglio 2017, un messaggio alla sessione inaugurale della 40esima Conferenza generale dell’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), che si apre oggi a Roma.
Nel documento il Pontefice ricorda i partecipanti che sono chiamati “a dare risposte precise al settore agricolo e alimentare, dalle quali dipendono le attese di milioni di persone”.
Francesco si unisce inoltre “con un contributo simbolico al programma della FAO per fornire sementi alle famiglie rurali che vivono in aree dove si sono sommati gli effetti dei conflitti e della siccità”.
La “Food and Agriculture Organization” (FAO) è l’organismo delle Nazioni Unite che si occupa principalmente dello sviluppo agricolo, della sicurezza alimentare e della lotta contro la fame nel mondo. L’Assemblea generale della FAO durerà fino all’8 luglio prossimo.
Il Papa, che “questa volta” non poteva partecipare alla sessione, spiega all’inizio del suo messaggio di aver chiesto al cardinale segretario di Stato di portare ai presenti la sua “parola di stimolo e di sostegno”, nonché tutta la stima e considerazione “per l’arduo compito” che loro devono compiere.
“La Santa Sede segue con molta attenzione l’attività internazionale e vuole concorrere a orientarla per favorire non un semplice progresso o teorici obiettivi di sviluppo, ma una effettiva eliminazione della fame e della malnutrizione”, così scrive il Pontefice.
Mentre segnala “la mancanza di una cultura della solidarietà che non riesce a farsi strada nelle attività internazionali”, il Papa ricorda il dovere della comunità internazionale — la FAO inclusa — di intervenire “quando un Paese non è in grado di dare risposte adeguate perché non lo permette il suo grado di sviluppo, le sue condizioni di povertà, i cambiamenti climatici o le situazioni di insicurezza”.
“Uno sguardo sulla situazione del mondo non fornisce immagini confortanti”, ammette il romano Pontefice nel suo messaggio, nella quale parla di una “più complessa condizione di sottosviluppo, causata dall’inerzia di molti e dall’egoismo di pochi”.
“Le guerre, il terrorismo, gli spostamenti forzati di persone che sempre più impediscono o almeno condizionano fortemente le stesse attività di cooperazione, non sono delle fatalità, ma piuttosto il risultato di scelte precise”, afferma Francesco.
Perciò, “anche spinto dal desiderio di incoraggiare i Governi, vorrei unirmi con un contributo al programma della FAO per fornire sementi alle famiglie rurali che vivono in aree dove si sono sommati gli effetti dei conflitti e della siccità”, dice Francesco, che ricorda la vocazione della Chiesa “di stare al fianco dei poveri della terra e di accompagnare il fattivo impegno di tutti in loro favore”.
“Questo impegno ci viene oggi richiesto dall’‘Agenda per lo sviluppo 2030’, quando ribadisce il concetto di sicurezza alimentare come obiettivo non più rinviabile”, esorta il Papa, il quale aggiunge che “solo uno sforzo di autentica solidarietà sarà capace di eliminare il numero delle persone malnutrite e prive del necessario per vivere”.
“È una sfida molto grande per la FAO e per tutte le Istituzioni della Comunità internazionale”, riconosce Francesco, “una sfida in cui anche la Chiesa si sente impegnata in prima fila.”
Dopo aver letto il messaggio, il card. Parolin ha anche annunciato che il 16 ottobre prossimo, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, il Pontefice visiterà la FAO. Il Papa ha accolto un invito da parte del direttore generale dell’organizzazione, l’agronomo brasiliano José Graziano da Silva. (pdm)
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