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Instagram contro i cyberbulli

Paola Dalla Torre

“A volte i commenti che le persone ricevono possono essere poco appropriati. Per responsabilizzare ogni individuo, ci sentiamo in dovere di promuovere una cultura in cui ognuno si sente sicuro di essere se stesso senza paura di ricevere critiche o molestie. Non è solo un mio desiderio personale, credo sia anche una nostra responsabilità come azienda”: così ha parlato Kevin Systrom, co-fondatore e Ceo di Instagram sul blog della compagnia per spiegare una nuova iniziativa lanciata da uno dei social più utilizzati al mondo. La piattaforma con cui condividere foto personali, infatti, è più seguita di Facebook e di Twitter e ora ha deciso anche lei di prendere posizione contro il cyberbullismo, lanciando una sfida contro i troll. Un troll, nel gergo di internet e in particolare delle comunità virtuali, è un soggetto che interagisce con gli altri tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza senso, con l’obiettivo di disturbare la comunicazione e fomentare gli animi.
Con questo piano il social network vuole compiere un altro significativo passo in avanti per proteggere gli utenti da bulli e da provocatori (così come ha già fatto Facebook, che proprio poco tempo fa ha comprato Instagram). Lo fa introducendo la possibilità di filtrare i commenti alle foto e ai video, attraverso una lista di parole chiave offensive e/o inappropriate.
La novità, già disponibile dall’estate per alcuni utenti “vip”, si aggiunge agli strumenti già esistenti, come la facoltà di cancellare i commenti con uno “swipe” (il movimento che facciamo col dito sui nostri touch screen), di segnalare commenti inappropriati e di bloccare gli account molesti.
Per attivare il filtro occorre andare sul menu opzioni di Instagram, cliccare su “Commenti” e selezionare l’opzione “nascondi commenti inappropriati”, che nasconderà tutti i commenti contenenti una lista standard di parole bandite. Sebbene la lista sia in lingua inglese, l’utente potrà aggiungere parole e frasi non gradite in qualsiasi lingua.
Sarà anche possibile eliminare i follower dagli account di tipo privato. Le persone eliminate, non saranno informate di questa scelta compiuta da parte dell’account che hanno scelto di seguire.
Un’altra novità interessante è anche la possibilità di segnalare, anonimamente, eventuali post nei quali ci siano elementi che abbiano a che fare con l’autolesionismo, una scelta compiuta per permettere alla piattaforma di intervenire laddove le persone manifestassero delle situazioni di difficoltà, mettendo in contatto la persona con organizzazioni che possono dare assistenza.
La campagna di sensibilizzazione contro il cyberbullismo compie quindi un altro passo avanti. Ormai tutte le grandi multinazionali dei nuovi media stanno prendendo precauzione e, a ruota, anche i vari paesi varano leggi ad hoc. Come quella approvata qualche mese fa anche in Italia. Anche se alla base di un vero cambiamento c’è e ci dovrà essere sempre un’ “educazione” all’uso di questi nuovi mezzi di comunicazione.

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