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Missione della commissione Regionale Missio in Albania, il racconto della terza giornata del Direttore Don Nicola Spinozzi

Il racconto della:
Prima giornata
Seconda Giornata

Di Don Nicola Spinozzi

Al mattino di mercoledì 28 giugno, dopo la messa celebrata in seminario, ci siamo incamminati in una Scutari calda e vivace per incontrare S.E.mons Massafra, Arcivescovo della diocesi.
Dopo aver pregato insieme, il vescovo Massafra ci ha accolti nel suo studio dove in un clima di fraternità, è iniziato un dialogo fraterno.
Un dono inaspettato del Vescovo diocesano al Vescovo D’Ercoli, ha reso veramente speciale questo incontro: il dono di una reliquia dei martiri Albanesi.
Il Vescovo ha spiegato la motivazione di questa visita ufficiale ed è iniziato uno scambio di esperienze all’insegna della fraternità e della cordialità mettendo in risalto la storia Albanese avvenuta prima, durante e dopo il regime comunista.
Attualmente la situazione politica è molto tesa e ne risente molto la popolazione. La chiesa, nonostante tutto, ha affermato mons.Massafra, continua ad evangelizzare e a portare la speranza alle genti. Oltre la reliquia, il vescovo Massafra ha donato dei libri frutto di uno studio fatto sui martiri albanesi mettendo la propria dedica.
Ci ha accompagnato ad una visita al museo diocesano che conserva la memoria dei martiri albanesi. Molto suggestiva è stata la visita al luogo di prigionia dei martiri, il carcere, “Burgu” nella lingua Albanese, dove si è constatato di persona la crudeltà e la ferocia del regime comunista.
La visita al cimitero dove sotto un grande Leccio, una lapide ricorda la fossa comune, con una preghiera comunitaria, ha concluso questa breve, ma intensa visita ai luoghi del martirio.
Trasferimento e visita presso la casa di don Orione a Bardhaj, 15 km da Scutari, dove si è vista e percepita una presenza Missionaria viva e gioiosa. Gli oratori estivi con centinaia di ragazzi, fanno molto riflettere a riguardo delle difficoltà che incontriamo nelle nostre terre. Catechismo, giochi e relazioni tra i ragazzi, sono le attività principali durante l’oratorio. La testimonianza Missionaria di don Rolando Reda (Orionino), da circa 20 anni in Albania, ha spiegato la natura Missionaria dell’opera di don Orione in questo angolo di terra dell’Albania. Siamo stati tutti accolti dai ragazzi ed educatori dell’oratorio ed abbiamo cantato, ballato e pregato tutt’insieme. Due educatori, Paolo Bota e Renalda Çezma in un video-intervista, ci hanno presentato il campo estivo, cioè l’oratorio. Non si tratta di un ricreatorio, ma di un oratorio ha precisato mons.D’Ercole, e la differenza consiste che nel ricreatorio si gioca mentre nell’oratorio si insegna, attraverso tutte le attività, a dare senso alla propria vita.
Una mia personale considerazione: al termine dell’oratorio e prima di far rientro ognuno nelle proprie case e famiglie, ho visto che tutti i ragazzi andavano in chiesa e mi sono messo ad osservarli e a seguirli….. Andavano a salutare Gesù senza che nessuno glielo avesse ordinato o suggerito. Che altro dire?! Fa molto riflettere e incoraggia tutti a fare meglio e a continuare a dare speranza ai ragazzi che, nella loro innocenza, sono in attesa di una proposta in grado di cambiare la loro vita.

Proseguendo il nostro itinerario sulle orme dei martiri albanesi, abbiamo fatto visita nella chiesa delle suore stigmatine a Scutari dove ci sono i resti mortali della beata Maria Tuci martirizzata il 24 ottobre 1950 a soli 22 anni.Proseguendo nel ritorno verso Tirana, ci siamo fermati nella casa delle Maestre Pie Venerini, che si occupano di accogliere persone che vivono situazioni di difficoltà che hanno subito violenze, orfani e malattie psichiche. La testimonianza di suor Arta Suli, ci riferisce che la comunità si occupa delle ragazze della zona tramite i servizi sociali locali. Rita una bambina di 12 anni si presenta a noi parlando un italiano perfetto imparato per mezzo delle suore. Ci racconta che è da quasi un anno che è stata accolta, gli piace poco studiare e che è molto contenta stare con suore. Vorrebbe dire molto altro, ma bisogna essere anche attenti alle situazioni di sofferenza di questi ragazzi. La difficoltà più grandi che le suore riscontrano e il fatto che la maggior parte del clero Albanese non sempre accettano il loro operato in virtù di una mentalità maschilista persistente. Una visita al Seminario Redentoris Mater di Lezha si è resa quanto mai opportuna dato che una famiglia di Ascoli Piceno è itinerante in Albania con 9 figli al seguito; ci hanno invitato a visitarlo e a celebrare poi l’Eucarestia a Tirana nella loro comunità. Il cammino neocatecumenale presente in Albania, sta suscitando vocazioni alla vita consacrata e, attualmente ci sono seminaristi di questa terra d’Albania come ha affermato il rettore don Lorenzo Rossetti. Eucarestia celebrata in un locale messo a disposizione nel complesso della Cattedrale e dell’episcopio dall’Arcivescovo di Tirana mons.George Frendo insieme alla 1 e 2 Comunità di Tirana piena di giovani famiglie con i loro fantastici figli. Una comunità viva che si affida realmente alla Parola di Dio. Dopo la mensa eucaristica, un agape fraterno ha concluso questa giornata all’insegna della fede, speranza e carità.

Redazione: