“Riteniamo che questo incontro sia uno snodo fondamentale per capire il momento che stiamo vivendo e individuare una direzione comune che abbiamo condiviso come Fisc, Acec, Corallo insieme con Uncs” ha spiegato don Adriano Bianchi, presidente della Fisc aprendo il convegno “Verso un progetto di comunicazione unitario e multimediale” rivolto ai responsabili delle realtà mediatiche diocesane, ieri a Roma. “Sicuramente le leggi dell’editoria e del cinema sono un’opportunità per tutti – ha spiegato don Bianchi – nel senso che, rispetto alla normativa precedente dove accedevano ai contributi solo alcuni soggetti, oggi la legge apre a tutti, da Bolzano ad Agrigento”. “Certo – ha chiarito il presidente Fisc -, ci sono delle condizioni da verificare per vedere se possiamo rientrare nei parametri previsti, ma il fatto che valgano per tutti ci interroga tutti, e ci chiede ‘che cosa posso fare io nella mia diocesi per dare struttura a questo meccanismo?’. Così, per molti di noi queste leggi rappresentano un’opportunità, che ci chiama a uno sforzo di creatività e di fantasia, perché o la scommessa la facciamo ora o perdiamo il treno”. Don Bianchi individua alcuni punti fermi: “Primo, la diocesi: noi qui oggi siamo a parlare di comunicazione diocesana, dove dobbiamo attuare una prima sinergia, perché abbiamo un panorama troppo frammentato. Oggi la legge ci sprona ad attuare ciò che già il Direttorio ci invitava a fare: una sinergia tra i media, non formale, ma sostanziale”. Per questo è necessario “mettere al centro la comunicazione diocesana, i nostri media. Ma noi qui non diamo indicazioni dall’alto, siamo a servizio. Le scelte non si fanno a Roma, è in ciascuna diocesi che si gioca la partita”. “Se viene a mancare la comunicazione diocesana – ha concluso – c’è un deficit di evangelizzazione e di presenza, diminuisce la comunione, viene meno un elemento di missione. Non subiamo il cambiamento, facciamo un tentativo di fantasia”.