Sono stati coinvolti 10 alberghi con oltre 100 stanze occupate.
30 i relatori che si sono alternati sul palco, i lavori sono stati aperti dal prefetto della Comunicazione della Santa Sede Mons. Edoardo Viganò che è intervenuto parlando di una Chiesa che comunica anche attraverso nuovi linguaggi.
Durante le tre giornate si è conosciuta la figura del servo di Dio Carlo Acutis grazie a Don Davide Milani, i giornalisti hanno approfondito la professione con in particolare i laboratori del direttore di Avvenire Marco Tarquinio e di TV2000 Paolo Ruffini e alla presenza di tanti i professionisti della comunicazione come: Bruno Mastroianni, Vera Gheno, Fabio Colagrande, Massimo Donaddio, Pier Luca Santoro, Andrea Domaschio, Emanuela Vinai, Daniele Rocchi, Dario Gattaoni, Giovanni Tridente e Franceca Chiusaroli.
Il Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani ha invece ricordato ai giornalisti che “correttezza, libertà e verità sono valori fondamentali dell’informazione”.
Gli operatori della comunicazione hanno poi toccato con mano le ferite che ancora vivono i luoghi del terremoto, in particolare ad Arquata del Tronto dove il Vescovo D’Ercole ha affermato: “il sisma continua ad ucciderci nel silenzio” in quanto l’assenza totale di ricostruzione fa morire anche la speranza degli abitanti.
“I giornali – ha affermato invece durante l’ultimo giorno dei lavori Gianni Riotta – dovrebbero essere più inclusivi”. Sullo stesso tema è intervenuto Fabrizio Ferragni, capo delle relazioni istituzionali Rai che ha affermato: si sta svolgendo in questi giorni “un dibattito importante sul ruolo della Rai in piena quarta rivoluzione industriale e il momento è quanto mai delicato”.
Un meeting che ha visto presente anche l’Arcivescovo Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato di Gerusalemme dei Latini, che ha delineato un quadro della difficile situazione in Medio Oriente. L’Arcivescovo ha comunque portato un segno di speranza affermando: “sembra che il negoziato per l’accordo fondamentale tra Israele e Santa Sede sia in dirittura d’arrivo.”
Un meeting quindi che ha guardato alla professione, alla formazione, che ha fatto toccare con mano la realtà dei luoghi colpiti dal sisma, ha fatto scoprire la bellezza del territorio Marchigiano e che ha cercato di delineare la strada del futuro del giornalismo rimanendo ben saldi nel presente e nella realtà.
Due i simboli che hanno accompagnato i convegnisti a Grottammare. Il primo è stata l’impronta di tutti i partecipanti su una tela raffigurante il pianeta terra: ognuno di noi lascia infatti la propria impronta su questo mondo e quella dei convegnisti è andata a comporre l’opera che accompagnerà i quadri degli artisti sui luoghi del terremoto perché come afferma Papa Francesco: “Tutto nel mondo è intimamente connesso” e anche le sofferenze e le gioie del mondo sono connesse. Il secondo simbolo è stato il dono di un aquilone a tutti i presenti da portare ai bambini nelle proprie famiglie, in quanto anche loro continuino a sognare e a imparare a volare sempre più in alto.
Il Sindaco di Grottammare Enrico Piergallini afferma: “Per una cittadina come Grottammare lontana come tante altre dai centri del dibattito culturale contemporaneo, ospitare il Meeting significa ogni anno sentirsi con orgoglio il punto di raduno di molti percorsi, per una volta il centro della rete, il tavolo di un confronto alto al quale emergono contenuti utili a tutto il paese”.
Simone Incicco: “Tantissimi giornalisti attraverso il Meeting hanno potuto conoscere apprezzare la bellezza del territorio. Un grande grazie agli sponsor che hanno reso possibile l’iniziativa, in particolare: la casa editrice Shalom, il BIM Tronto e la ditta Simplast.
Grazie a tutti coloro che hanno collaborato per la riuscita del Meeting, l’appuntamento ogni anno cresce grazie al contributo di tantissimi amici. In particolare un grande grazie al Prof. Giovanni Tridente e al Prof. Bruno Mastroianni. Tanti gli appuntamenti che nasceranno nei prossimi mesi sul territorio Italiano, #restiamoconnessi”