Di Silvio Giampieri e Alessio Rubicini
Anche l’ultima giornata di permanenza a Fatima si è aperta con la celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Carlo Bresciani presso la Cappellina delle Apparizioni.
Nell’omelia il vescovo ha sottolineato che l’esortazione di Maria a pregare ed a perseverare nella fede non è che un approfondimento del messaggio evangelico che invita a non temere le difficoltà della vita ma a confidare in Dio, fonte di unica salvezza. Lasciata la Cova d’Iria il gruppo di pellegrini si è diretto a Lisbona per una breve visita di questa magnifica città. La mattinata nella capitale è iniziata con la visita alla splendida Cattedrale ed alla attigua casa natale di Sant’Antonio di Padova (com’è noto in realtà di origini portoghesi). Nel pomeriggio invece è stato possibile ammirare il centro della città ed il complesso monumentale di San Gerolamo, con la tomba di Vasco De Gama, e la famosa torre di Belem che si trova proprio sul mare, vicino al celebre monumento ai navigatori. Questa giornata è stata da tutti molto apprezzata perché ha permesso di coniugare gli aspetti turistici a quelli spirituali.
Il rientro dal pellegrinaggio diocesano ha previsto anche una tappa a Roma presso il santuario del Divino Amore. Si tratta di un luogo molto caro ai romani, ed il vescovo Carlo ha spiegato come anticamente al termine di queste esperienze di fede, ci si recasse a ringraziare per il buon esito del viaggio. Anche in questo caso è opportuno essere grati al Signore per i frutti spirituali che ha voluto concedere a ciascuno. Il vescovo ha chiarito che il senso vero di ogni pellegrinaggio è quello di trovare gli strumenti giusti per rientrare poi nella vita quotidiana. Si tratta di riscoprire la coerenza al Vangelo da vivere passo passo nel solco della perseveranza. Questo è il significato del messaggio che la Madonna ha consegnato a Fatima, cioè camminare nelle vie della vita tenendosi ben saldi all’ insegnamento di Cristo.