“Al momento della scossa, che è stata fortissima, eravamo con le mie amiche in un locale. A stento siamo rimaste in piedi. A quel punto ci siamo precipitate subito fuori. Il primo pensiero è stato quello di un attacco terroristico ma poi abbiamo realizzato che si trattava di un terremoto”. È la testimonianza resa da Alessandra Scanzani, studentessa di Vallinfreda, comune della provincia di Roma, che con un gruppo di amiche si trova in vacanza nell’isola greca di Kos, colpita la scorsa notte da una scossa di terremoto, di magnitudo 6,7. Due le vittime, un turista turco e uno svedese, che stavano uscendo da un bar quando il tetto è crollato per la scossa e 120 feriti.
“La scossa – racconta la giovane – ha fatto crollare alcuni locali, molte case e altre strutture, come una moschea. Abbiamo visto una persona rimasta sotto le macerie, completamente piena di sangue, che veniva trascinata via, ormai priva di sensi, da altri. Abbiamo atteso l’alba nella parte alta della città perché il mare era molto agitato e si parlava di rischio tsunami. L’incubo non era finito. Abbiamo visto strade allagate. Ancora adesso continuiamo a sentire piccole scosse”.
Al momento la giovane si trova nell’aeroporto dell’isola greca. “Siamo qui dalle 6 circa di questa mattina. C’è una folla di turisti in attesa dei voli che da quel che abbiamo potuto capire sono ripresi dalle 8.30-9 di stamattina. Per evitare affollamenti ci fanno attendere nel piazzale antistante il terminal che è piuttosto piccolo. I voli vengono annunciati di volta in volta alle persone in attesa che a quel punto possono fare ingresso in aeroporto per i necessari controlli prima dell’imbarco. Contiamo di prendere il nostro volo stasera intorno alle 21. Stiamo bene ma la paura è stata davvero tanta”.