Secondo l’Unicef, oltre un milione di persone sono state costrette a fuggire dalle loro case a causa di violente ondate di conflitti nella regione del Greater Kasai nella Repubblica democratica del Congo – rendendola una delle più grandi crisi di bambini sfollati al mondo. “A causa di questa brutale violenza, le vite di centinaia di migliaia di bambini e delle loro famiglie nel Greater Kasai sono state sconvolte”, dichiara Tajudeen Oyewale, rappresentante protempore Unicef nella Repubblica democratica del Congo. “Un totale di 1,4 milioni di persone, fra cui 850mila bambini, sono state sfollate, almeno 60mila nel solo mese di giugno”. La maggior parte delle persone sfollate sta attualmente vivendo insieme a famiglie affidatarie e parenti in comunità già fra le più povere nel Paese; un minor numero è scappato nei boschi vicini ai villaggi, sopravvivendo in baracche di fortuna. Soffrono per la mancanza di cibo, riparo, assistenza sanitaria, acqua e servizi igienico-sanitari adeguati. L’Unicef e i suoi partner hanno implementato un programma di assistenza in denaro per gli sfollati, per fornire alle famiglie un supporto economico che può essere utilizzato per le necessità di base. Ad oggi, attraverso questo programma Unicef ha supportato 11.225 famiglie. In aggiunta ai programmi di assistenza in denaro, grazie a un programma multi-settoriale flessibile, chiamato Rapid Response Mechanism (Rrm) – che sarà lanciato nelle prossime settimane – saranno preposizionati materiali e coinvolti partner per rispondere rapidamente alle necessità delle popolazioni sfollate. L’assistenza include: sanità, nutrizione, acqua, servizi igienico-sanitari e prodotti non alimentari essenziali (materiali per il rifugio, utensili da cucina, secchi d’acqua, coperte, ecc.).