“Questo summit religioso annuale — ha riconosciuto Francesco — contribuisce in modo significativo alla costruzione di quello spirito di dialogo e di amicizia che consente ai seguaci delle religioni del mondo di lavorare insieme nel dischiudere nuovi cammini per la pace nella nostra famiglia umana”. E proprio la preghiera, ha affermato nella lettera, “ispira e sostiene il nostro impegno per la pace, poiché aiuta a rendere più profondo il nostro rispetto reciproco come persone, rafforza i vincoli di amore tra di noi e sprona a compiere sforzi decisi per promuovere relazioni giuste e solidarietà fraterna”. “Nel mondo attuale, segnato dalla violenza, dal terrorismo e da crescenti minacce alla terra, nostra casa comune, questa testimonianza di preghiera e di sollecitudine condivisa – ha aggiunto il Santo Padre – trasmette un messaggio fondamentale agli uomini e alle donne di buona volontà “. Difatti come uomini di fede, ha evidenziato, “crediamo che la pace duratura sia davvero possibile, poiché sappiamo che niente è impossibile se ci rivolgiamo a Dio nella preghiera”. La storica Giornata mondiale di preghiera per la pace, che ha avuto luogo ad Assisi il 27 ottobre 1986, è stata la fonte di ispirazione per un gruppo di buddisti giapponesi di rilanciare l’idea di un incontro di preghiera interreligioso nella loro terra.