“Occorre rinnovare l’impegno perché sia pienamente garantito a tutti il diritto di professare liberamente la propria fede in qualsiasi forma, individuale o associata, di farla conoscere e di praticare in privato o in pubblico il culto, secondo l’articolo 19 della nostra Costituzione”. Lo scrive sul Sole 24Ore mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, ricordando che “la comunicazione continua a dar conto della moltiplicazione in molti paesi di episodi brutali di aggressione. Soprattutto nei confronti dei cristiani. Con massacri di innocenti a causa della loro fede religiosa e con la massiccia distruzione di luoghi di culto”. Motivi per cui “la salvaguardia e la promozione della libertà di religione rappresenta la chiave di volta per la difesa dei diritti umani e una priorità per salvaguardare la dignità di ogni persona, credente e non credente”. Mons. Galantino sostiene inoltre che “la garanzia della libertà religiosa non deve essere rivendicata solo di fronte ai casi di aperta persecuzione, ma anche riguardo ai rischi forse meno evidenti e tuttavia ugualmente insidiosi, quale ad esempio la pretesa di ridurre e ricacciare nel privato l’esperienza religiosa”. A questo proposito, il segretario generale della Cei spiega che “le garanzie offerte a livello giuridico non appaiono di per sé sufficienti”. “Occorre – aggiunge, citando Papa Francesco – la consapevolezza che la libertà religiosa non è solo un diritto ma uno spazio comune, un ambiente di rispetto e collaborazione, che va costruito con la partecipazione di tutti”.
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