“Dio e la sua salvezza. Il dramma della storia e il compimento della libertà”. Questo il tema quest’anno del XXV congresso nazionale dell’Associazione teologica italiana che si svolgerà a Bologna fino all’8 settembre. I teologi italiani pongono dunque al centro delle loro riflessioni il tema della salvezza tentando di porre la questione di fronte ai problemi dell’uomo e di oggi. La domanda di partenza è: “Si può pensare alla salvezza anche in rapporto alla precarietà della vita, ai drammi della ingiustizia e della violenza e alla crisi ecologica del pianeta?”. E ancora: “Come tali emergenze mettono in questione l’idea di salvezza e la stessa immagine di Dio Salvatore?”. La riflessione – si legge nella presentazione del congresso – non verterà soltanto sulla dimensione personale della salvezza, ma approfondirà anche la dimensione sociale e i modelli e le dinamiche della mediazione ecclesiale e sacramentale.

“All’apparenza – ha detto don Roberto Repole, presidente dell’Ati in apertura del convegno – potrebbe anche sembrare che la questione non si ponga e che non tocchi, in particolare, il ricco e tecnicizzato mondo occidentale nel quale abitiamo e viviamo. Solo all’apparenza, però; perché in realtà, essa serpeggia e può emergere sotto diverse forme anche in questo nostro contesto e anche nel silenzio assordante sotto cui talvolta si nasconde. In ogni caso, una teologia che conservi una valenza autenticamente e sanamente universale non può evitare di continuare a porre la questione, nell’orizzonte dei grandi drammi e delle forti contraddizioni che investono l’umanità intera e che, in un mondo globalizzato, sono sempre più palesi a tutte le donne e gli uomini di buona volontà”. Nel “percorso” che il congresso si prefigge di intraprendere, è previsto anche un confronto con il noto teologo riformato André Birmelé, nel V centenario della riforma.

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