“Tre i verbi destinati a caratterizzare l’agire associativo – si legge in una nota -: custodire, generare e abitare. Sono verbi che richiamano la logica dell’Incarnazione e segnano le tappe di un itinerario in uscita costante verso il cuore dell’uomo; un itinerario di autentica popolarità in grado di accompagnare l’Associazione nel suo voler essere esperienza di discepoli-missionari, persone che sanno che la sequela del Signore va innanzitutto condivisa”.
Oggi pomeriggio, presso l’auditorium Enzo Biagi della Salaborsa di Bologna, si terrà l’incontro pubblico “Una storia lunga centocinquant’anni. L’Azione cattolica nella vita del Paese”, promosso dall’Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI, tappa del programma allestito per il centocinquantesimo di fondazione dell’Associazione, che ebbe proprio a Bologna il luogo di origine dell’intuizione di Giovanni Acquaderni e Mario Fani. Dopo l’introduzione di Raffaele Cananzi, presidente del Consiglio scientifico dell’Isacem, saranno presentate le relazioni degli storici Giampaolo Venturi, Giorgio Vecchio e Paolo Trionfini, mentre Matteo Truffelli traccerà le conclusioni.