Il maggior numero di vittime (45) e i danni maggiori sono nello stato di Oaxaca e in particolare nell’istmo di Tehuantepec. Il centro più danneggiato è Juchitán de Zaragoza (31 vittime e 150 abitazioni distrutte), dove si sta scavando tra le macerie dei numerosi edifici crollati, nella speranza di trovare persone ancora in vita. Nello stato del Chiapas si registrano 10 vittime (tra cui 3 a San Cristóbal de Las Casas). Le autorità non cessano di dichiarare l’allerta tsunami ed è stata evacuata la popolazione che vive lungo la costa. Nello stato di Tabasco, nel frattempo falcidiato anche dall’uragano Katia, le vittime sono tre. In Oaxaca e Chiapas molta gente sta trascorrendo la seconda notte senza dormire, in provvisorie sistemazioni di fortuna.
Padre Rogelio Narváez, segretario esecutivo della Pastorale sociale – Caritas della Chiesa messicana, rende noto che “subito ci siamo messi in contatto con vescovi, sacerdoti, responsabili della Pastorale sociale e parroci delle località più danneggiate di quattro diocesi: Tehuantepec, San Cristóbal de Las Casas, Tuxtla Gutiérrez e Puerto Escondido”.
Già la Caritas sta offrendo i primi aiuti e le prime risposte, a partire dalla diocesi di Tehuantepec. La Caritas di Monterrey si sta occupando di far arrivare viveri a Juchitán de Zaragoza e la locale Caritas sta andando in aiuto di cento famiglie di San Mateo del Mar costrette ad abbandonare la propria casa.