Il Pontefice nota anche che quando un governante fa una cosa che non ci piace, viene criticato o, altrimenti, lodato: “’No, io l’ho votato – l’ho votato dal mio’ – ‘Io non l’ho votato, faccia il suo’. No, noi non possiamo lasciare i governanti da soli: dobbiamo accompagnarli con la preghiera. I cristiani devono pregare per i governanti. ‘Ma, Padre, come vado a pregare per questo, che fa tante cose brutte?’ – ‘Ha più bisogno ancora. Prega, fa penitenza per il governante’. La preghiera d’intercessione – è tanto bello questo che dice Paolo – è per tutti i re, per tutti quelli che stanno al potere. Perché? ‘Perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla’. Quando il governante è libero e può governare in pace, tutto il popolo approfitta [beneficia] di questo”.
E il Papa conclude chiedendo di fare l’esame di coscienza sulla preghiera per i governanti: “Io vi chiedo un favore: ognuno di voi prenda oggi cinque minuti, non di più. Se è governante, si domandi: ‘Io prego a quello che mi ha dato il potere tramite il popolo?’. Se non è governante, ‘io prego per i governanti? Sì, per questo e per quello sì, perché mi piace; per quelli, no’. E hanno più bisogno quelli di questo! ‘Prego per tutti i governanti?’. E se voi trovate, quando fate l’esame di coscienza per confessarvi, che non avete pregato per i governanti, portate questo in confessione. Perché non pregare per i governanti è un peccato”.