CUPRA MARITTIMA – Il Cinema Margherita di Cupra Marittima riprende la sua programmazione tradizionale. Da mercoledì 1° a lunedì 6 novembre propone:
La ragazza nella nebbia di Donato Carrisi
mercoledì 1° novembre ore 18,30 – 21,15
giovedì 2 novembre ore 21,15
venerdì 3 novembre ore 21,15
sabato 4 novembre ore 21,15
domenica 5 novembre ore 16,30-18,30-21,15
Monster Family di Holger Tappe*
mercoledì 1° novembre ore 16,30
* ingresso unico 5€
Il cinema ritrovato
La Corazzata Potëmkin di Sergei M. Eisenstein
lunedì 6 novembre ore 21,15 – ingresso unico 5€
Serata d’Essai
Gatta Cenerentola di Alessandro Rak, Dario Sansone, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri.
martedì d’essai 7 novembre ore 21,15
ingresso unico 5€
Prossimamente: Una questione privata di Paolo e Vittorio Taviani.
La ragazza nella nebbia: La sedicenne Anna Lou – brava ragazza dai lunghi capelli rossi appartenente ad una confraternita religiosa molto conservatrice – scompare dal paesino montano di Avechot. A interessarsi del caso è l’ispettore Vogel, che ha una reputazione professionale da salvare e una propensione a fare leva sui mass media. E dato che ad Avechot si sono appena trasferiti un professore di liceo con moglie e figlia, chi meglio di un estraneo alla comunità può candidarsi come principale sospettato? (www.trovacinema.it)
“Pochi sanno raccontare il male come Donato Carrisi, che nell’adattamento del suo quinto romanzo ci mostra le sue molte facce, scatenando la paura senza ricorrere alla violenza e alla sua iconografia. Il regista introduce l’interessante tema dei media che trasformano il crimine in uno spettacolo e rende il luogo in cui lo show si svolge piacevolmente vintage, citando il cinema che più ama. Il suo film ha il pregio di muoversi dentro i binari del genere, il che gli conferisce precisione, atemporalità e universalità. La sceneggiatura è curata, ma ricalca troppo il libro, che non viene quasi mai “tradito”. Alessio Boni è notevole e Toni Servillo è un ottimo protagonista, anche se sembra soffrire il carisma di Jean Reno.” (Carola Proto – Comingsoon.it)
Monster Family: Emma crede di telefonare a un negozio di costumi, ma ha sbagliato numero e si ritrova a parlare con Dracula, che rimane ammaliato dalla sua voce. Per conquistarla decide di servirsi della strega Baba Yaga e fare in modo che trasformi Emma in una vampira. La donna, insieme al marito e ai due figli, viene colpita dalla magia della strega dopo una festa in maschera, ma anche la sua famiglia è trasformata insieme a lei: il padre in un mostro di Frankenstein, la figlia in una mummia e il figlio in un uomo-lupo. (www.trovacinema.it)
“Avevamo già visto mamma e papà trasformarsi in maiali nel capolavoro d’animazione giapponese La città incantata (2001) di Hayao Miyazaki. Ma che succederebbe se i nostri genitori diventassero improvvisamente dei mostri famosi come Dracula o Frankenstein per colpa della maledizione di una vecchia strega (la metamorfosi coatta è a fin di bene perché: “Quando saranno felici, torneranno umani”)? Pregevolissima fattura per questo cartone animato tedesco diretto dall’esperto Tappe (quinto lungometraggio per lui) e tratto dalla letteratura per l’infanzia di David Safier, pubblicato anche da noi (La mia Famiglia e altri Orrori, 2012, Feltrinelli)”. (Francesco Alò – Il Messaggero)
La Corazzata Potëmkin: Racconto, parzialmente inventato, dell’ammutinamento dei marinai dell’incrociatore corazzato Kniaz Potemkin Tavricevskil, scoppiato a Odessa il 27 giugno, uno degli episodi che si svolsero in Russia durante i movimenti rivoluzionari del 1905. Commissionato dal governo sovietico per il ventennale, il film è costruito come un dramma in cinque atti che lo stesso S.M. Ejzenstejn titolò: 1) Uomini e vermi; 2) Dramma sul ponte; 3) Il sangue grida vendetta; 4) La scalinata di Odessa; 5) Il passaggio attraverso la squadra. Ognuna delle cinque parti paragonabili ai movimenti di una sinfonia è imperniata su un elemento che ne costituisce l’unità visiva. Questo breve poema epico che è anche uno straordinario esempio di cinema di propaganda rappresenta, nel tormentato itinerario di Ejzenstejn, il momento di equilibrio e armonia tra ideologia e formalismo, ricerche d’avanguardia e tradizione, teoria e pratica. Il film fu proiettato per la prima volta il 21 dicembre 1925 al Teatro Bolscioi di Mosca, e dal gennaio 1926 distribuito con tiepido successo di pubblico che aumentò dopo che fu proiettato nello stesso anno al Kamera Theater di Berlino, alla presenza del regista, con un’accoglienza entusiastica. Per un quarto di secolo in Occidente, comunque, con poche eccezioni, fu visto soltanto nei cineclub. Nel 1950 ne fu curata un’edizione sonora con musiche di Nikolaj Kriukov, leggermente più corta di quella muta del 1926 (inquadrature perdute o censurate), con un commento un po’ enfatico. Fu distribuita in Italia nel 1960 (con la voce di Arnoldo Foà). Nel 1976 ne fu fatta un’altra edizione con musiche di Dimitrij Sostakovic. (www.trovacinema.it)
“Questo titolo è stato considerato per lungo tempo il più importante dell’intera storia del cinema, nel quadro del suo tempo, assume un valore enorme e su molti piani. Il film venne sponsorizzato nientemeno che dallo Stato sovietico per celebrare ancora una volta la rivoluzione.
Una “chiave” importante era il plot, una filosofia rivoluzionaria attribuiva a qualsiasi intreccio, alla fiction in sostanza, una funzione inutile e deteriore. Quindi bisognava attenersi alla ricostruzione esatta dei fatti. La seconda chiave è quella prettamente cinematografica: citiamo, per esempio, il famoso montaggio alla Eisenstein, che consisteva nel mostrare situazioni opposte che si articolavano fino alla loro soluzione (la folla che fugge, i cosacchi che attaccano, sequenze brevissime, fino alla folla decimata, eccetera).
Film leggendario, quindi, e oggetto di preciso culto da parte della critica “schierata”. Ma non solo. Billy Wilder dichiarava che il Potemkin era uno dei titoli più importanti della sua giovinezza: “Uscito dal cinema ero un rivoluzionario…”. Nel tempo il film ha perduto molti colpi, nelle classifiche è scivolato di parecchie posizioni. Rimane un grande esercizio e manifesto, ma è caduto… il comunismo”. (Pino Farinotti – Mymovies.it)
Anche per la stagione 2017-2018 il Cinema Margherita propone la Tessera Acec Marche. La tessera costa € 5, permette di avere 5 ingressi ridotti, più uno in omaggio, ed è utilizzabile in tutte le Sale Acec Marche.
Ingressi: € 6,50 interi, € 5,00 ridotti
Ingresso universitari: € 4,00
Ingresso Martedì d’Essai: € 5,00