Il video fa parte del progetto di comunicazione “Nel cuore del Paese”, realizzato dal Credito Cooperativo italiano (attraverso Federcasse) a un anno dal terremoto.
“La distruzione dopo 30 anni di lavoro è piombata su tutto quello che avevo costruito – afferma Silvio -. Non è solo un danno alle strutture, ma è un danno che ha terremotato anche la mia anima”, ma “dopo la disperazione iniziale ho avuto molta solidarietà dai miei clienti e dal popolo di Cittadella”.
Tra i detriti della vecchia struttura Silvio ha lasciato un tavolo ancora apparecchiato, esattamente come era stato preparato il 30 ottobre 2016. I piatti sono intatti, ma dei bicchieri rimane solo il calice.
Sono caduti e andati in frantumi durante la scossa. Silvio ha riaperto da poco il ristorante, anche se, conferma, “è difficile far capire ai turisti che in questa zona ci sono strutture sicure – e che ci sono tante attività ancora da fare e musei da vedere”. “Dopo il terremoto, non riuscivo a lasciare questo posto.
Sentivo come se dovessi rimanere, restare vicino a una persona ferita. Ma quelle macerie e le crepe nei muri sono un po’ come se fossero entrate in me”, ammette.