Aveva suscitato molta eco in Perù la celebrazione della messa per il Signore dei Miracoli, lo scorso 25 ottobre. Si tratta di una devozione fortissima in Perù e al rito, presieduto dal card. Cipriani, aveva partecipato una forte rappresentanza della nazionale peruviana, tra cui il ct Gareca. Durante l’omelia il card. Cipriani aveva invitato a pregare perché il Signore donasse al Paese unità e per non cedere al pessimismo, aggiungendo poi: “Donaci anche un po’ di buona sorte, che è necessaria, e che andiamo al Mondiale”.
Spiega padre Gaspar: “Quello del cardinale era stato nel complesso un invito spirituale a tutti, una benedizion dentro una devozione fortissima per il Signore dei Miracoli. Il Perù è un Paese nel quale i cattolici sono ancora una grande maggioranza ed esiste una forte dimensione di pietà popolare”. Il sacerdote spiega poi che “negli ultimi anni si è creato un bel legame di amicizia tra il card. Cipriani e il ct Gareca e, in generale, un rapporto di amicizia con la Federazione. Proprio stamattina c’è un incontro tra l’arcivescovo e la Federazione per la cessione di un terreno dell’arcidiocesi dove verrà creato un centro sportivo nel quale potrà allenarsi la nazionale”.
Certo, la grande gioia non cancella i problemi sociali e politici del Paese: “Non c’è dubbio – conclude il sacerdote -. Sugli ultimi 4 presidenti pendono inchieste per corruzione, c’è una diffusa insicurezza, la gente ha paura. Di una cosa però sono certo: se anche ce ne dimenticassimo, il Papa ce lo ricorderà, parlerà di questo, dei poveri, della famiglia. E ci rivolgerà un invito all’unità”.