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Perù ai Mondiali: “invito a un Paese unito”

“Unidos por la esperanza” è lo slogan della visita che il Papa farà in Perù nel prossimo gennaio. E unito appare in queste ore di festeggiamenti il popolo peruviano, per il resto diviso e afflitto da problemi come la corruzione e l’insicurezza. Questioni che la storica qualificazione ai Mondiali di calcio, arrivata dopo 36 anni, pare aver cancellato. “Il 2018 sarà un anno davvero speciale: in gennaio la visita del Papa, in giugno i Mondiali”, afferma contento, da Lima, al Sir padre Luis Gaspar, direttore esecutivo della visita papale a Lima, che ieri sera (stanotte in Italia) ha accompagnato allo stadio l’arcivescovo di Lima, il cardinale Luis Cipriani Thorne. Spiega padre Gaspar: “C’è tanta gioia tra la popolazione, un po’ di sollievo di fronte alle sofferenze per la corruzione e la mancanza di sicurezza. È una vittoria che solleva l’animo e che unisce il Paese. Anche le nostre comunità sono coinvolte”. Il sacerdote racconta di aver vissuto ieri una bella esperienza allo stadio con il card. Cipriani. “È stato molto emozionante, molti riconoscevano l’arcivescovo e ci salutavano. Il cardinale, poi, è una persona molto sportiva e competente, in gioventù ha giocato a basket ed è stato anche in Nazionale”.
Aveva suscitato molta eco in Perù la celebrazione della messa per il Signore dei Miracoli, lo scorso 25 ottobre. Si tratta di una devozione fortissima in Perù e al rito, presieduto dal card. Cipriani, aveva partecipato una forte rappresentanza della nazionale peruviana, tra cui il ct Gareca. Durante l’omelia il card. Cipriani aveva invitato a pregare perché il Signore donasse al Paese unità e per non cedere al pessimismo, aggiungendo poi: “Donaci anche un po’ di buona sorte, che è necessaria, e che andiamo al Mondiale”.
Spiega padre Gaspar: “Quello del cardinale era stato nel complesso un invito spirituale a tutti, una benedizion dentro una devozione fortissima per il Signore dei Miracoli. Il Perù è un Paese nel quale i cattolici sono ancora una grande maggioranza ed esiste una forte dimensione di pietà popolare”. Il sacerdote spiega poi che “negli ultimi anni si è creato un bel legame di amicizia tra il card. Cipriani e il ct Gareca e, in generale, un rapporto di amicizia con la Federazione. Proprio stamattina c’è un incontro tra l’arcivescovo e la Federazione per la cessione di un terreno dell’arcidiocesi dove verrà creato un centro sportivo nel quale potrà allenarsi la nazionale”.
Certo, la grande gioia non cancella i problemi sociali e politici del Paese: “Non c’è dubbio – conclude il sacerdote -. Sugli ultimi 4 presidenti pendono inchieste per corruzione, c’è una diffusa insicurezza, la gente ha paura. Di una cosa però sono certo: se anche ce ne dimenticassimo, il Papa ce lo ricorderà, parlerà di questo, dei poveri, della famiglia. E ci rivolgerà un invito all’unità”.