La tre giorni di incontri, a cura dell’Ufficio Cei, ha coinvolto numerosi catechisti giunti da diverse parti d’Italia. Ed è stata l’occasione per sperimentare il lavoro d’equipe. “Abbiamo fatto un laboratorio in quattro momenti. Siamo partiti dall’ascolto delle esperienze dei partecipanti, dopo abbiamo proposto un approfondimento informativo sull’importanza di pensare lo stile educativo di Gesù come base per ogni educazione alla fede, quindi i partecipanti si sono costituiti in equipe fino a dare una rilettura di tutta la dinamica formativa”, racconta don Soreca. Un percorso che punta a “non intendere l’esperienza ecclesiale come impegno del singolo, ma come esperienza di comunione a servizio della Chiesa. Nell’equipe questa esperienza di comunione è diventata realtà concreta”.
“Forniremo indicazioni operative che possano aiutare le diocesi a rinnovare i percorsi di formazione base e di livello superiore. Indicazioni per capire, ad esempio, quando è più opportuno scegliere una logica laboratoriale piuttosto che quella frontale. Penseremo a delle indicazioni da poter dare a livello diocesano e poi ad accompagnare la costituzione di percorsi di formazione che siano anche regionali, non solo nazionali, per raggiungere altre diocesi che non erano presenti all’incontro – aggiunge Soreca -. Abbiamo di principio i documenti magisteriali che danno molte indicazioni metodologiche. Noi vogliamo darne anche alcune concrete per aiutare le diocesi a realizzare percorsi formativi che siano il più possibile coerenti con un modo di intendere la catechesi in maniera comunitaria”.