ACQUAVIVA PICENA – Domenica 19 novembre alle ore 15:30 presso la Sala del Palio si è svolto il XII convegno “Giornate della Storia”, il tema di quest’anno ha riguardato l’oro e le pietre preziose, i relatori sono stati, l’orafo Matteo Pontoni, la dott.ssa Franca Tacconi del Centro Studi Fondazione Federico II Hohestaufen Jesi , la dott.ssa Diana Rosati della Fondazione Federico II e Roberto Casali Presidente Commissione Storica Associazione Palio del Duca. Il convegno è stato aperto dal presidente dell’Associazione Palio del Duca Cav. Nello Gaetani: “ Quest’anno per essere ancora più legati alla tradizione del matrimonio di Forasteria e Rinaldo abbiamo chiesto all’orafo Pontoni di realizzare un anello, perché nell’atto di matrimonio dei due giovani sposi si legge che Rinaldo infilò al quarto dito della mano destra di Forasteria un anello. Ringrazio tutti gli intervenuti, l’amministrazione Comunale, il sindaco Rosetti, l’assessore alla cultura Riga, le docenti dell’I.S.C. “De Carolis” di Acquaviva e coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questo convegno.” Poi il sindaco Rosetti è stato invitato a intervenire per un saluto ai presenti: “ Vi ringrazio tutti per la presenza e non posso non ringraziare il Cav. Gaetani per la sua premura nel custodire e conservare un luogo di grande importanza architettonica come la Sala del Palio, sede dell’associazione”. A prendere per prima la parola è stata la dott.ssa Tacconi: “ Oggi parleremo di scintillio, di pietre preziose, ci introdurrà in questo mondo l’Orafo Pontoni che ritengo molto preparato e meticoloso nella sua ricerca tra le fonti storiche. L’oreficeria è considerata arte minore rispetto alla scultura e alla pittura, ma vi accorgerete che non è così”. Pontoni ha detto: “Ringrazio tutti gli intervenuti. Non è stato facile trovare oggetti medievali tipici del nostro territorio, in quel periodo poi nei ritratti non venivano mostrati gli oggetti di oreficeria. Sono andato alla Fondazione Federico II di Jesi dove ho trovato il materiale per realizzare un bozzetto da presentare poi all’Associazione Palio del Duca. Gli oggetti preziosi erano appannaggio dei più ricchi e così spesso i cavalieri, obbligati a trascorrere gran parte della loro vita con indosso l’armatura, facevano incastonare in essa gemme preziose. Ho scelto per la realizzazione dell’anello il rubino, perché il rosso è da sempre simbolo dell’amore e perché subito dopo il diamante è la pietra più dura. Nel Medioevo ogni pietra aveva un simbolo, ma anche presso i romani e perfino nella Sacra Scrittura. In seguito Roberto Casali ha illustrato brevemente il mondo della metallurgia: “ Difficile riassumere in poco tempo mille anni di metallurgia, comincerò dicendo che già nel 10.000 a.C. si conoscevano le tecniche per l’estrazione dei minerali, che all’epoca non venivano chiamati così, tale tecnica è rimasta invariata fino alla rivoluzione industriale. Molte erano le leghe conosciute e utilizzate soprattutto per le armi, ma anche per oggetti quotidiani. L’oro e il rame subivano, come ora, poca lavorazione per via della loro natura, anche gli acciai erano molto utilizzati. Una curiosità che vi faccio notare è quella della presenza nel passato di una lega che oggi con tutti i macchinari a disposizione non riescono a realizzare”. La dott.ssa Diana Rosati ha parlato della simbologia delle pietre preziose: “Quella che oggi è la cristalloterapia un tempo era chiamata litoterapia. Il Medioevo era un’epoca molto fantasiosa, si credevano alle fatture, agli incantesimi e che le pietre avessero poteri magici. Molti i trattati che si occupano delle pietre, uno dei quali il libro scritto dalla mistica tedesca Ildegarda di Bingen, un altro il lapidario di Alfonso X di Spagna.
Al termine del convegno è stato servito a tutti un ricco buffet.
Patrizia Neroni