DIOCESI – “‘Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze'”. Così ci esortava poc’anzi la prima lettura, tratta dal libro del Deuteronomio.
La consacrazione religiosa in un monastero è comprensibile solo alla luce di questa proclamazione della unicità di Dio che merita di essere amato con tutto il cuore e con tutta l’anima”.

Con queste parole, sabato 18 Novembre presso la Chiesa di S. Antonio da Padova in San Benedetto del Tronto, il Vescovo della diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, Mons. Carlo Bresciani, ha aperto la sua omelia in occasione della professione solenne di fede di suor Sara Giorgi, del Monastero Santa Speranza.

Il Vescovo Bresciani ha poi affermato: “Essa dice la verità di questa professione di fede, non a parole, ma con la vita ed è un richiamo a tutti noi, forse un po’ troppo distratti rispetto a questa verità a causa del nostro amore troppo debole, spesso incapace di donazione. Sr. Sara si è messa in ascolto e intende mettere in pratica questa esortazione, impegnandosi non solo di fronte a Dio, ma anche di fronte alla Chiesa e, io, questa sera, a nome della Chiesa, accetto e confermo questa sua volontà di consacrazione all’amore di Dio con la solenne benedizione del suo proposito.
Sr. Sara, tramite mio, questa sera la Chiesa ti accoglie come dono prezioso di Dio, dono che rende più viva la sua presenza d’amore nella nostra Chiesa diocesana. Porta sempre impresso nel tuo cuore, quasi come un marchio indelebile impresso con il fuoco, questa esortazione: “Ascolta, Israele…”.

Tu, sr. Sara, lo hai ascoltato, ti sei misurata sulla tua capacità di amarlo con tutto il cuore e hai constatato quanto sia fragile e debole la nostra capacità di amare con tutto il cuore e con tutta l’anima.

Ciò non ti ha trattenuto dall’aprirti a quell’amore più grande di ogni nostra povertà, che è l’amore di Dio per noi. Per questo, mentre questa sera ti consacri a Lui, fai tua la preghiera che il salmo responsoriale ci ha fatto pregare e che noi preghiamo con te ogni volta che ci avviciniamo con stupore all’immenso amore di Dio per noi: “Signore, tu mi scruti e mi conosci, tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo, intendi da lontano i miei pensieri, osservi il mio cammino e il mio riposo, ti sono note tutte le mie vie”.
Il Signore conosce la nostra povertà, nulla a Lui è nascosto di noi, eppure, nonostante tutto, ci ama: per questo sr. Sara ti affidi a Lui, perché Lui “pone su di te la sua mano”: è una mano di predilezione e di protezione, una mano che ti guida e ti afferra in un abbraccio di tenerezza. Non temere di affidarti a Lui: è una mano ferma e sicura che non verrà mai ritratta.
Come rispondere a tanto amore di Dio per te, per noi? Ce lo dice con grande chiarezza san Paolo nella seconda lettura: “Fratelli, scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità… ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto”.

Sr. Sara trovi in questa esortazione di san Paolo un programma intero per la tua vita di claustrale che risponde all’amore di Dio rivestendosi di carità verso tutti.

Tanto più sarà così, tanto più entrerai nel cuore di Colui che questa sera scegli come unico sposo della tua vita e tu stessa sarai un riflesso del suo cuore per tutti noi. Amiamo veramente il Signore quando diventiamo simili a Lui nell’amare come Lui ci ama.
Questo è il modo cristiano di trafficare i talenti che Dio ci ha donato. Comprendiamo facilmente, e lo sappiamo fare molto bene, come trafficare i talenti materiali. Spesso li traffichiamo non nella modalità dell’amore, ma dell’egoismo e dell’accumulo fine a se stesso. Gesù non ha bisogno di insegnarci come fare su questa strada del commercio dei beni materiali: gli economisti sanno come fare e studiano approfonditamente come accumulare ricchezza. Quello che tutti dobbiamo imparare di più a fare è come trafficare i talenti spirituali senza dei quali i talenti materiali sono soltanto fonte di disuguaglianze e di devastanti povertà umane. Il nostro mondo, di oggi come quello di ieri, non è tanto povero di beni materiali, quanto di quelle virtù che ci ha ricordato san Paolo nella seconda lettura, virtù che tutte si riassumono nella carità, cioè nell’imparare ad amarci come Dio ci ama. Il mondo è sempre in deficit di amore: questa bilancia dei pagamenti è spaventosamente in rosso. Sono sempre troppi quelli che mettono sotto terra questo talento prezioso che solo l’essere umano possiede e che Dio gli ha affidato. Sono sempre troppi quelli che si rifiutano di trafficarlo e metterlo a reddito. Pensano così di salvare se stessi, ma in realtà perdono tutto, come ci ricorda la parabola del vangelo.
Sr. Sara con la tua consacrazione ti impegni a trafficare questo talento prezioso della carità, spendendolo senza misura ad imitazione di santa Chiara: non ti troverai più povera, perché si tratta di un talento che più lo traffichi e più ti arricchisce, più lo spendi e più ne avrai da spendere ulteriormente, più ne doni gratuitamente, più ne avrai. È la legge economica dell’amore, la più feconda, ma anche la più difficile da imparare. Si tratta di una legge che contraddice tutte le regole economiche e monetarie, ma è l’unica che fa ricco l’essere umano e l’umanità intera.
Cara sr. Sara, fanne la legge della tua vita, quella che permetterà al Signore di dirti: “bene, serva buona e fedele … prendi parte alla gioia del tuo padrone”. È quello che ti auguro di poter sentire dallo sposo Gesù che questa sera ti dona il prezioso talento della consacrazione al suo amore. Non temere di trafficare questo talento seguendo la logica del Vangelo come degna figlia di santa Chiara.
Perché questo avvenga, ci uniamo a te nella preghiera di invocazione e di lode e ti affidiamo a Maria, madre della speranza”.

Al termine della celebrazione, Padre Giancarlo Corsini ha letto il messaggio di Papa Francesco a Suor Sara.

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