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Papua Nuova Guinea: Msf chiede “immediato accesso” ai centri di transito per rifugiati sull’isola di Manus

Medici senza frontiere (Msf) invita le autorità della Papua Nuova Guinea a permettere alla propria équipe l’accesso nei Centri di transito per richiedenti asilo e rifugiati di Manus, per valutare le condizioni delle persone al loro interno e fornire cure mediche essenziali a seconda dei casi. Domenica 19 novembre Msf aveva ricevuto un’autorizzazione scritta dalle autorità governative per valutare le condizioni mediche all’interno del Centro di elaborazione regionale, ufficialmente chiuso, ma nel quale vivevano ancora centinaia di persone. Di conseguenza, il 22 novembre, un’équipe composta da due medici e uno specialista di acqua e servizi igienico-sanitari è arrivata sull’isola di Manus in attesa di avere accesso al Centro. Invece il 24 novembre la polizia ha sgomberato i 328 rifugiati e richiedenti asilo rimasti nel centro inviandoli in centri di transito alternativi. Finora l’équipe di Msf non è riuscita ad avere accesso a nessuno di questi centri, nonostante l’autorizzazione ottenuta.  “Come operatore umanitario e medico, sono molto preoccupato per la sorte dei rifugiati e richiedenti asilo nei Centri di transito sull’isola di Manus – afferma Stewart Condon, membro dell’équipe di Msf a Manus e presidente di Msf-Australia -. Secondo quanto ci è stato riferito, nelle ultime tre settimane hanno avuto un accesso limitato al cibo e all’acqua. Alcuni hanno vissuto in detenzione anche per quattro anni, con un probabile impatto sulla loro salute mentale”. Msf vuole sincerarsi che i bisogni medici e psicologici delle persone nei centri siano soddisfatti e che le strutture locali abbiano la capacità di prendersi cura di loro. Msf chiede quindi alle autorità di concedere l’accesso all’interno dei Centri di transito “per valutare le condizioni mediche dei rifugiati e i richiedenti asilo che si trovano al loro interno”.

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