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La campanella della Madonna dei coppetti continua a suonare

Anche quest’anno si è rinnovata la fede alla “Madonna dei coppetti”, come viene tradizionalmente chiamata la “Vergine Lauretana” dai fedeli.
Pur se il 10 dicembre è domenica di Avvento e la festa della Madonna di Loreto, nella quale si ricorda la traslazione della Santa Casa a Loreto, si celebra lunedì, tra le vie del Paese Alto di S. Benedetto del Tr. si è comunque portato in processione il simulacro della Casa Lauretana con la caratteristica Madonna seduta sul tetto. Durante la processione ci si è radunati in piazza Dante intorno ad un focolare per riscaldarsi mentre si recitava il Santo Rosario, segno evidente del focolare domestico intorno al quale ogni famiglia ci si riuniva in preghiera. I bambini del catechismo per l’occasione avevano preparato delle preghiere scritte su dei cartelloni portati in processione e poi lasciati bruciare nel falò. “E’ bello tramandare le tradizioni ai più piccoli” ha detto don Tommaso davanti alla focherella “e chiediamo alla Madonna una grazia, ma non una grazia materiale, bensì una grazia spirituale: che tanti bambini possano scoprire la bellezza della fede e che tornino a frequentare il catechismo. Sono in tanti a non farlo, purtroppo.”
Una volta rientrati nell’Abazia S. Benedetto Martire, i bambini hanno potuto avvicinarsi alla Casa e suonare la caratteristica campanella esprimendo un desiderio da rivolgere alla Vergine. E’ una ricorrenza così carica di emozioni che tutti i fedeli non possono fare a meno di passare davanti alla casa e compiere quel gesto che fanno sin da quando erano piccini. Anche quest’anno abbiamo incontrato la signora Biondi Maura di 96 anni a fare la fila insieme ai bambini per ripetere quel gesto che l’ha accompagnata per tutta la vita. “L’anno scorso mi hai fatto la foto e l’hai messa sul giornale: e non me la vuoi fare pure quest’anno?” Certo, è un piacere, sperando che la sua presenza sia per tutti noi un richiamo alla fede autentica.

“Caro Gesù, grazie per la vita. Aiutami a diventare buona”, è una delle preghierine che si leggevano sui cartelloni…


Alessandro Ribeca: