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Presentato al Pacetti il libro “La Sibilla” di Amerigo Marconi

MONTEPRANDONE-  Al Centro Pacetti di Monteprandone, sabato scorso, è stato presentato l’ultimo libro dello scrittore Amerigo Marconi,“La Sibilla”.
A introdurre l’evento, la prof.ssa Miriam Pasquali che ha aperto il discorso ringraziando il presidente dell’A.U.S.E.R Guerriero Traini, il Comune di Monteprandone, per il patrocinio concesso, il sindaco Stefano Stracci e tutti gli artisti che hanno collaborato a questa mostra collettiva in omaggio alla Sibilla.
Si ringraziano inoltre, Sara Palladini come voce recitante della serata e della Sibilla, il critico d’arte Giovanna Berretta, Rosita Spinozzi, direttrice di Graffio on line, l’Antico Caffè Soriano, per aver omaggiato del buffet finale, e il gruppo musicale folkloristico “A Randerchitte”.
“E’ un viaggio misterioso, per conoscere la Sibilla, un po’ più da vicino – ha affermato la Pasquali-. Amerigo Marconi, è uno scrittore esperto ed amante della montagna e questa sera condivide con noi una storia preziosa, quanto affascinante. Il suo racconto vanta un’ampia e minuziosa descrizione,
curata in ogni particolare, sia nella storia, nei luoghi, nei personaggi, che per la figura stessa della Sibilla, a cui vengono attribuiti poteri di sensitività, di preveggenza, utili a salvare gli uomini, dando ad essi protezione e consigli.
Attraverso questa storia, potremo osservare, come la realtà che viviamo, non è fatta solo di un mondo visibile, ma è connessa con quello dell’invisibile e del mistero”.
“La mia sfida – racconta lo scrittore – è quella di fare un cammino che io già ho fatto con altre immagini, sistemando,non sempre, le opere che gli artisti hanno voluto per questa mostra”.
La prima opera  è “Entusiasmo”,di Emanuele Califano, raffigurante un caprone che viene cavalcato da una donna, dove viene sottolineata la componente dionisiaca e panica della Sibilla
Nell’opera di Tiziana Marcheonni “La Meditazione”, viene raffigurata la Sibilla che sta meditando sui quesiti che riguardavano il futuro .
Nella “Melodia di un sogno” di Claudia Cundari la Sibilla sogna di attraversare il mare approdando nelle nostre coste, seguendo le rotte commerciali.
C’è poi  il quadro di Assunta Cassa, “Come la terra”, dopo che la Sibilla ha raggiunto la nostra terra  e quello  di Giorgina Violoni la “Sibilla che legge”.
Con il terremoto, è stata distrutta la chiesetta di Santa Maria in Pantano detta anche della delle Sibille dell’XI secolo,e Marconi ha scelto di inserire il quadro di Giulietta Straccia “la Sibilla che scioglie il ghiaccio dell’anima”.
Altre opere rappresentative,  il piatto in ceramica di Andrea Fusco Sibilla Appenninica , l’opera
tridimensionale di Luigi Pierantozzi raffigurante un tronco di carpino,in cui c’è inciso un cavallo, e dei volti delle fate,  “Il desiderio di Sibilla” di Gabriele Partemi, dove l’autore vuole trasmetterci un desiderio d’amore, “I monti Sibillini e la Sibilla” di Carina Peroni,che rappresenta l’urlo della Sibilla, “Storie sibilline” di Emidio Mozzoni , un’incisione raffigurante dei passi a piedi nudi e caprini, la grotta , con gli intarsi che caratterizzano la sua arte.
C’è poi la “La verità dei fatti” di Italo Pulcini che, con la sua opera surreale, vuole mostrarci che noi siamo solo pedine. La firma di Pulcini  è l’uovo,simbolo della vita.
L’opera di Carlo Gentili,“La Sibilla piange la sua terra”, realizzata dopo il terremoto di un anno e mezzo fa, denuncia l’immobilismo delle Istituzioni che non hanno fatto niente per ricostruire Castelluccio.
Infine “L’albero della vita” di Miriam Pasquali,che simboleggia la speranza.
Un  riferimento anche a  San Giacomo della Marca, perchè nel 1420, iniziò il suo ciclo di prediche. Dal 1423 al 1425 si trovò a Cascia, Norcia, Visso, Ussita e Montemonaco dove tentò di contrastare le superstizioni dei luoghi.
“Ringrazio tutti gli organizzatori che hanno realizzato questa iniziativa culturale, in particolare a Miriam per aver coordinato tanti artisti che si sono cimentati in questo tema accattivante”,  le parole del sindaco Stefano Stracci al termine dell’interessante momento culturale.(Paola Travaglini).

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