“Con il vostro ministero siete chiamati a dire a tutti che Dio non abbandona l’uomo e, di fronte ai tanti mali che affliggono la società, alle ingiustizie, alle sofferenze, a portare con la vostra vita un messaggio di fiducia e di fraternità verso i più poveri, verso coloro che aspettano una parola di consolazione, hanno bisogno di essere difesi nei loro diritti e consolati nel loro dolore”. Lo ha affermato sabato scorso il card. Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, presiedendo nella basilica di San Paolo fuori le Mura, a Roma, l’ordinazione sacerdotale di 33 Legionari di Cristo. Facendo riferimento alla “domenica del Gaudete”, Bertello ha commentato che “la nostra gioia si trasforma in gratitudine al Signore perché è lui il vero protagonista di ogni bene. Da lui vengono la vocazione e la grazia della perseveranza. Il nostro pensiero va pure a quanti hanno visto nascere, hanno sostenuto ed accompagnato la risposta di questi ordinandi alla chiamata del Signore: le loro famiglie, i loro superiori, i loro formatori”. Il cardinale ha poi osservato: “Non diciamo, forse, che il sacerdote è ‘alter Christus’ e agisce ‘in persona Christi’?”. “Questo – ha detto rivolgendosi ai novelli sacerdoti – è il cammino verso la santità che dovrete riprendere ogni giorno nell’umiltà, nell’obbedienza e nella carità per far sì che il vostro ministero, il vostro operare corrisponda al vostro essere”. “Per la Legione di Cristo e per tutto il Regnum Christi – ha evidenziato padre Eduardo Robles-Gil, direttore generale della congregazione e del movimento – è un’immensa gioia poter offrire alla Chiesa 33 nuovi sacerdoti, che contribuiranno, con il loro ministero sacerdotale a rendere presente, nel cuore delle persone e nella società, l’amore misericordioso di Dio che tra una settimana contempleremo nel mistero di Betlemme, mentre nasce per amore dell’umanità”.