“Inganno, violenza e tratta delle donne sono ingiustizie insopportabili. Il Parlamento si impegni per loro con una legge. Tante sono le proposte presentate durante questa legislatura, ma nessuna è diventata finora legge”. Lo ha detto don Aldo Buonaiuto della Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23), parlando ieri pomeriggio di prostituzione alla conferenza “Il nuovo volto dell’integrazione”, organizzata dalla Cisl, a Roma. “Abbiamo chiesto di fermare la domanda, di fermare il cliente”, ha aggiunto il sacerdote che ha raccontato di accogliere in una sede della comunità “ragazze giovanissime con orecchie tagliate o paralizzate a causa delle violenze subite”. Storie comuni di ragazze giunte in Italia dalla Nigeria, dalla Romania, dalla Moldavia e dall’Albania. “Il 40% sono minorenni e la maggior parte ha meno di 23 anni – ha raccontato -. A loro viene chiesto di soddisfare bisogni perversi da oltre un milione di maschi, che pensano di avere il diritto di comprare il corpo di ragazze che possono avere l’età delle loro figlie”. Dal punto di vista normativo, anche la Comunità Papa Giovanni XXIII ha presentato una proposta di legge. “Abbiamo condotto una campagna che si chiama ‘Questo è il mio corpo’. Ma la nostra proposta è ferma come tante altre in Parlamento. Il governo faccia qualcosa per queste persone schiavizzate. Nessuno si interessa di loro”.
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