Carissimi, un altro Natale: un invito ulteriore di Dio a ricordare che Egli si fa sempre presente nella storia di ognuno di noi e ci invita di nuovo ad un incontro personale con lui.
Stiamo ancora vivendo le conseguenze del terremoto che l’anno scorso ha sconvolto la vita di molte persone e molti dei nostri paesi dell’interno: le ferite del nostro territorio non sono ancora sanate e restano aperte, più dolorose, anche quelle dei cuori. La ricostruzione è più lenta di quanto avevamo sperato e le comunità ne soffrono ancora.
Per Natale parecchie parrocchie non avranno ancora la loro chiesa riaperta e saranno costrette a celebrare ‘al freddo e al gelo’.
Anche se, con questa situazione, potranno esperimentare qualcosa della precarietà nella quale Gesù è nato e vivere una comunione più profonda con la sua povertà, mi sento di manifestare loro la mia vicinanza e il mio incoraggiamento. Gesù viene a infonderci fiducia e a comunicarci la sua vicinanza amorevole nelle difficoltà della vita, solidale con noi fino nella precarietà di non avere casa, ma solo una stalla. Sa, quindi, ben comprendere le nostre fatiche e non è insensibile alle molteplici situazioni di difficoltà che segnano la nostra esistenza umana.
Ma Egli porta un messaggio di speranza. Ci invita a non disperare e ci mostra la strada perché anche noi, seguendo Lui, possiamo seminare segni di speranza là dove ci troviamo a vivere. Egli non si scoraggia per il fatto di essere stato costretto a nascere in una stalla, perché l’amore non si scoraggia mai.
Nel Natale Dio si mostra solidale con noi e anche noi dobbiamo sempre di nuovo imparare la solidarietà con chiunque è nel bisogno.
Carissimi, impariamo da Gesù a seminare attorno a noi semi di speranza, a partire dalle nostre famiglie e dalle nostre comunità cristiane. Seminiamo nei nostri cuori e in quelli dei nostri cari quella speranza che viene dalla fede in Gesù; quella che gli angeli hanno annunciato sulla grotta di Betlemme: sarà fonte di serenità e di pace.
Solo se con Gesù impareremo ad essere solidali tra noi, soprattutto con chi più è nel bisogno, come lui si è mostrato solidale con noi, potremo sperare in un futuro migliore per tutti.
Con affetto, vi auguro ogni bene nel Signore Gesù, fattosi uomo per noi e nato a Betlemme. Celebratelo con le vostre comunità parrocchiali e rendetelo presente nelle vostre famiglie. Auguro a tutti la pace che gli angeli hanno annunciato alla grotta di Betlemme.
Vi benedico di cuore e vi accompagno con la preghiera.
Il vostro vescovo