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Vocazioni: card. Bassetti, “i giovani sono le nostre periferie esistenziali”

“Nei giovani va accesa la scintilla del desiderio di donarsi e non di chiudersi in se stessi. Di farsi carico di salvare gli altri. Purtroppo più vado avanti, più mi rendo conto che sono i giovani le nostre periferie esistenziali”. Così il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, durante i vespri a conclusione della prima giornata del convegno nazionale vocazionale, in programma fino al 5 gennaio a Roma. Il cardinale ha offerto un’omelia dopo un brano del Vangelo secondo Giovanni sul Battesimo di Gesù. “Mi hanno colpito – ha detto – le parole del Santo Padre al convegno vocazionale organizzato per i religiosi: ‘Ci sono molti giovani che pur appartenendo alla cultura dei selfie cercano un senso pieno alla loro vita, anche se non sempre lo cercano là dove lo possono trovare. La vocazione deve essere una proposta differenziata che risponde alle domande di ciascuno’”. “Sembra che il Papa parli con slogan – ha commentato – ma in realtà parla a fondo. Il Papa è affezionato alla parola accompagnare, camminare con l’altro. Ci chiede di risvegliare il desiderio dei giovani e farli sentire amati. Mi sembrano proposte forti e innovative su cui c’è veramente tanto da riflettere”. “Tutta la nostra pastorale – ha sottolineato – dovrebbe essere vocazionale, già lo dicevamo nel 1969. Allora era innovativo. Ma oggi abbiamo approfondito meglio questa espressione perché o la pastorale è vocazionale o non è vera pastorale cristiana. La vocazione educativa non può che esprimersi in un atteggiamento di prossimità. Sin da quando sono giovanissimi va fatto capire che si è pronti a dare tutto per loro. Le periferie e in questo caso i giovani vanno viste come frontiere. Ce lo chiede la conversione invocata dal Papa”. Concludendo, il presidente della Cei ha affermato: “I ragazzi sono le frecce nell’arco di Dio. Tutto quello che facciamo deve essere teso come l’arco e la freccia verso Dio”.