RIPATRANSONE – Pubblichiamo anche a nome di tutta la redazione la lettera di Alessio Rubicini in memoria del nostro storico collaboratore di Ripatransone: il prof. Antonio Giannetti.
Oggi, venerdì 5 gennaio, la comunità Ripana ricorderà il Prof. Giannetti durante la Santa Messa delle ore 17.30 presso il duomo cittadino.
Caro Professor Giannetti,
a Ripatransone faceva molto più freddo di quel pomeriggio di quatto anni fa quando ti abbiamo accompagnato nel viaggio più importante della tua vita: quello verso il nostro Dio Padre. Ma anche stasera eravamo tutti lì, nel Duomo di Ripatransone per salutarti e per pregare per te.
Forse potrà apparire una frase scontata, ma esprime un sentimento autentico: il tuo ricordo è sempre con noi e non ci abbandona mai.
Non ci abbandona ogni volta che entriamo nella nostra sala prove quando il nostro sguardo va sempre a cadere lì, sul tuo posto, nella segreta speranza di vederti ancora lì ad aspettarci, visto che eri sempre il primo ad arrivare, oppure a bacchettarci quando arrivavamo in ritardo.
Non ci abbandona ad ogni concerto e ad ogni nostra esibizione, che tu preparavi nei minimi particolari, e quando ci capita, purtroppo, di incappare in un errore o in un aspetto che non abbiamo tenuto in debito conto il primo pensiero che ci viene in mente è “Chissà quante ce ne direbbe ora Giannetti!”.
Non ci abbandona ogni volta che passiamo davanti al tuo Ufficio, lì in piazza sotto al Palazzo Comunale, che è stato veramente il tuo regno e che è stato l’emblema di quanto tu hai amato la nostra Città. Quanti studi hai fatto lì dentro, quante ricerche curate nei minimi dettagli, per ricostruire e documentare la storia della nostra amata Ripatransone!
Non ci ha abbandonato ogni volta che abbiamo sfogliato l’ultimo numero de “L’Ancora”, il Settimanale della nostra Diocesi (che, come disse il Direttore Prof. Pietro Pompei nel giorno dei tuoi funerali, tu hai contribuito a fondare) nella futile speranza di trovare ancora quel tuo spazio che occupavi sempre con dovizia di particolari ed in cui raccontavi i principali avvenimenti della Città di Ripatransone.
Disse molto bene di te l’allora nostro Vescovo Mons. Gervasio Gestori, durante l’omelia per i tuoi funerali e che di lì a pochi giorni avrebbe lasciato il suo incarico al nuovo Vescovo Carlo Bresciani, quando ti ha definito “un cronista attento e presente in tutti i momenti civili, religiosi, culturali e sociali della Città. Sembrava si tenesse quasi in disparte ma poi sapeva sorprenderci con la precisione dei suoi scritti”. Ed era davvero così, caro Professore. Ogni volta che c’era bisogno di ricordare o ricostruire qualche avvenimento era normale venire a chiedere lumi a te che, puntualmente, riuscivi a colmare quei piccoli vuoti dei nostri ricordi.
Emblema della tua attenzione e precisione è stato sicuramente il libro che hai realizzato in occasione dei 40 anni di attività della nostra Corale. L’hai detto tu stesso: “È quasi più ricco di storia nelle note, che fanno da corredo ai fatti che esso racconta” in quanto ad ogni avvenimento della Corale hai saputo collegare tanti retroscena, antefatti o accadimenti successivi tali da rendere quello che poteva essere il semplice elenco dei principali episodi di vita della nostra Associazione in un autentico libro di storia degli ultimi 40 anni di vita della nostra Città.
Caro Professor Giannetti il vuoto è ancora la sensazione che più ci accompagna quando tutti noi pensiamo a te. Ti abbiamo fatto tante promesse il giorno dei tuoi funerali. Sapremo mai rappresentare, come te, l’aspetto più nobile della nostra Città? Sapremo ricordare la tua persona ed onorare il tuo operato? Sapremo continuare a coccolare e far crescere la nostra Corale? Forse è ancora troppo presto per dare una risposta. Chissà… “Ai posteri l’ardua sentenza!” come scrisse il Manzoni nella sua ode dedicata a Napoleone Bonaparte.
Quel che è certo è che oggi, come il quel piovoso e triste pomeriggio di Gennaio di quattro anni fa, continuiamo a non saper ancora immaginare la Città di Ripatransone, la Corale Madonna di San Giovanni o ogni cosa di cui ti sei occupato senza di te e senza i tuoi preziosi consigli. E oggi come allora ti chiediamo di guidarci da lassù e di pregare il Buon Dio per noi affinché non ci manchi la forza ed il coraggio di raccogliere questa tua preziosa e sterminata eredità fatta di scritti, pubblicazioni, ma soprattutto di consigli, ricordi, servizio e dedizione alla nostra Città.