«Condivido fino in fondo le vostre sofferenze, tante delle quali ho avuto la possibilità di toccarle con mano personalmente – ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, introducendo la riunione – come pastori ci sta particolarmente a cuore la fatica della gente, dalla quale ci sentiamo interpellati a fare fino in fondo la nostra parte».
Fin dall’inizio della crisi la Cei ha lavorato in modo congiunto e costante con il Commissario straordinario per la ricostruzione e il ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, arrivando alla firma di un Protocollo d’Intesa e all’istituzione di una Consulta e di un Tavolo di lavoro tecnico. Questa modalità, che ha favorito la collaborazione e il coordinamento, si rivela preziosa anche oggi, nella definizione che il Commissario sta approntando del regolamento attuativo circa le procedure pubbliche d’appalto.
I Vescovi, che al riguardo avvertono il peso di una burocrazia locale tante volte insostenibile, auspicano che tali regole possano consentire di affrontare la riapertura delle chiese nel modo più celere; questo specialmente in presenza di interventi di minore entità, che assicurerebbero la restituzione alle comunità di luoghi di culto e di incontro.
Un primo elenco, comprendente oltre 500 chiese – rappresentative di tutti i 140 Comuni del cosiddetto “cratere” – è stato messo a punto dal Commissario straordinario sulla base delle indicazioni degli stessi vescovi e al fine di rispondere alle attese della popolazione.
Le innovazioni apportate dalla Legge di bilancio appena approvata consentono alle diocesi la possibilità di porsi come stazione appaltante, per chiese di proprietà degli enti ecclesiastici.
All’emergenza acuta, che ha visto Caritas Italiana in prima linea nella gestione delle risorse messe a disposizione dalla solidarietà delle comunità ecclesiali, sta quindi subentrando la fase della ricostruzione. La funzione di dialogo con le istituzioni vede la Segreteria generale della Cei farsi promotrice dell’unità di intenti e di azione tra le diocesi. Va a qualificare tale servizio anche il coinvolgimento di un gruppo di esperti di alta professionalità, chiamati a supportare la Cei nel rapporto con lo Stato e a offrire una consulenza qualificata alle stesse diocesi.
Tratto da Avvenire