“Questo – commenta il prefetto – è importante perché dice di una presenza non solo sui canali tradizionali ma esattamente là dove oggi le persone – uomini, donne, ragazzi e ragazze – passano molto tempo”. Si tratta di “una presenza missionaria e di annuncio”, spiega mons. Viganò. “Per noi, la riforma è usare la tecnologia ma è, anzitutto, definire delle relazioni” che, “anche se sono differenti, non vuol dire che sono finte”. “Sono semplicemente diverse da quelle che possiamo avere di persona. Anzi – conclude il prefetto – possono predisporre a quei grandi incontri che diventeranno gli incontri della vita”.