Abbiamo intervistato per la nostra rubrica Guenter Bartussek
Leggi le precedenti interviste a Marco Marziali Giulietta Straccia, Mirella Ruggieri Tiziana Marchionni, Milena Bernardini, Barbara Tomassini, Paolo Piunti, Antonio Lera, Gianni Marcantoni, Giuseppe Palestini, Genti Tavanxhiu, Giuseppe Alesiani, Carla Civardi, Tanya del Bello, Giacomo Cagnetti, Fabrizio Mariani, Simona Tesei, Giarmando Dimarti, Leo Bollettini, Salvo Lo Presti, Bianca Maria Romano, Gabriele Baglioni, Antonio Biocca, Federico del Zompo, Sara Palladini, Alessandra Bucci, Massimo Rodilossi Lorena Ulpiani, Giovanna Frastalli Katia Albini Lucilio Santoni e Americo Marconi
Nato ad Augusburg (Augusta Vindelicorum) città fondata dall’imperatore Augusto, dopo gli studi umanistici, Guenter Bartussek evidenzia interessi per il latino ed il tedesco antico. Sceglie l’Italia come sua seconda patria e affronta i temi del libro giallo con sfondo ironico sullo sfondo di città picene. Ripatransone, il suo luogo di ispirazione.
Come nasce l’idea di scrivere?
L’ idea di scrivere un libro è nata fin da giovane. A scuola, nel corso degli studi , dovevo leggere molti libri “classici”: mille pagine, noiose, e spesso incomprensibili tanto che era necessario recarsi in un seminario per comprendere i testi.
Oggi mi piace scrivere storie semplici, divertenti, ma anche eccitanti e con un nucleo della mia filosofia. Il mio motto preferito fin da giovane è “Carpe diem” di Orazio, utilizzato in un modo semplice nella vita di tutti i giorni
Ad esempio, ho descritto la storia di un bagnino di Grottammare che discute delle paure della vita con un avvocato malato terminale e dice finalmente: ” l´unica cosa che mi fa paura : morire in un incidente e non riuscire a spendere gli ultimi soldi nella mia tasca!”
Sei nato in Germania in una città fondata da Augusto imperatore, cosa rimane di questa esperienza?
Ammiro l’arte di scrivere in lingua latina da parte degli scrittori antichi. Il latino mi ha anche insegnato l’ italiano: non ho fatto corsi di lingua italiana, ma solo utilizzato le conoscenze del latino. Questo aspetto influenza anche i miei libri che solitamente iniziano con una prefazione con “dattili” nel piede antico dell’ esametro, ovvero versi tradizionali usati nella scrittura antica greca e romana.
Nei tuoi libri, “gialli con sfondo ironico, parli spesso del Piceno, dei nostri vini, di Ripatransone, Grottammare, Offida. Cosa ti affascina del nostro territorio?
Ho cominciato con una trilogia sulle avventure di Axel Bergmann, quarantenne avvocato di Monaco, tipico tedesco con un carattere mediocre, grigio e noioso.
Nel primo libro, ” Cappuccino”, Bergmann giunge per caso a Terrazza sul mare, un piccolo villaggio delle Cinque Terre, senza rete telefonica, senza macchine e senza che lui sapesse nulla di quei luoghi.
Inizia a conoscere lo stile italiano di vita con un nuovo amore, la barista Maria. Ma il suo passato lo insegue: sua moglie , che gli dà la caccia con l’aiuto della mafia, lo rintraccia nel suo nuovo paradiso. Finale burrascoso con la fuga che riesce grazie ad una piccola barca sul mare tirreno.
Il secondo libro,” Caffè corretto” è un ” road movie “: Axel e Maria fuggono a Roma e poi in un vecchio monastero dell’ Apennino, che conserva l’antico segreto della coltura di tartufi. Ma gli inseguitori sono sulle loro tracce e li inseguono fino a Campo Grande , fin nelle Marche, nelle cittadine di Campofilone e Ripatransone. Axel e Maria riescono a sbarrazarsi degli inseguitori riuscendo a tornare a Terrazza sul Mare, nelle Cinque terre. Happy End!
Pensa il lettore , ma il terzo libro resetta la storia? In ” Deja Vu”, infatti, Axel Bergmann si sveglia a Monaco nel letto vicino a la sua moglie e pensa d´avere solo sognato tutte le avventure dei due libri precedenti.
Poi, un suo amico medico gli comunica il sopraggiungere di una malattia mortale;
Axel rifiuta sia la radioterapia che la chemioterapia e decide di spendere la sua ultima estate in Italia.Il destino lo guida fino alla costa adriatica dove stranamente incontra persone, luoghi e situazioni che aveva vissuto nei sui sogni. Il viaggio termina in una villa sulla spiaggia di Grottammare . Qui incontra un nuovo amore e un nuovo amico, il bagnino Manfredo.
La sua ultima estate diventa piena di avventure, riconoscimenti e di risposte per le domande della sua vita. Grande finale con tutte le tre donne amate nella sua vita ed esito inaspettato.
Il quarto libro è ” La vendetta tarda del Duce”: inzia una serie con due nuovi personaggi:
l’ex giornalista Cesare Baldo, attualmente spazzino del comune di Ripatransone e Brutus, il suo carlino grasso. La coppia ogni giorno cammina per le strade e conosce avvenimenti, relazioni, tracce di vita, attraverso i rifiuti e le cose senza valore raccolte in questo piccolo cosmo di Ripatransone.
Quando muore il dottor Curtis, chirurgo esteta e inventore tedesco, che ha intenzione di costruire una clinica estetica nel terreno del monastero vecchio, Cesare non crede si tratti di un incidente, come il commissario.
Con l´aiuto di un diario, che trova nei rifiuti del convento e di suoi undici amici di Bar Centrale,
riscopre un segreto antico, che ha origine nella seconda guerra mondiale e sta in rapporto con la liberazione di Mussolini da Campo Imperatore/ Gran Sasso il 12.9.1943.
Nell libro quinto,” In vino veritas” racconto una storia legata al vino della zona: come forma le persone, come tratta le sue vite e destini : alcuni Cacciatori trovano il corpo morto di Dr. DeAngelis, direttore della “Cantina sociale delle valli ripane” in un calanco sotto la cantina. Assassinio, incidente, suicidio? Che segreto si trova nella cantina con tutti quei soldi giunti all’improvviso? Che fanno i cinesi a Ripa? Tante domande per Cesare e Brutus, perche il commissario segue una traccia falsa, come sempre.
Definisci i tuoi libri “gialli con sfondo ironico; letture intense, ma non pesanti”. Ce ne parli?
Non scrivo letteratura profonda : vorrei divertire il lettore e regalargli un avventura sempre con pizzico di ironia e forze giungeranno nei tuoi sogni alcune idee per cambiare o migliorare il tuo stile di vita…
Mi piace scrivere in maniera semplice, ma in un linguaggio eccezionale e insolito, che attragga il lettore: costruzioni insolite, vocaboli nuovi ravvivando quelli dimenticati.
In miei libri si possono leggere in mezza giornata in terrazza con un bel bicchiere di vino e la notte si può dormire tranquilli, senza paure perchè anche le morti avvengono nello stile complice del libro giallo, non in quello di un ” Thriller”.
Il tuo libro piu’ sofferto e quello che ti ha dato piu’ soddisfazioni?
Il primo libro è stato per me il piu importante, perchè ho pensato per tanti anni di scriverlo e non avevo mai il tempo per realizzarlo. Nel 2013 ho avuto la possibilità di rimanere due settimane da solo nella nostra casa di Ripatransone ed è partito il progetto! Da allora mi concedo una volta all’anno una pausa e vado a Ripa per scrivere un nuovo libro. Due settimane sono sufficienti, se non sono interrotto e disturbato. Nei giorni in cui scrivo, non esco e mangio a casa solo merende. Ma ho bisogno sempre di un bel vino bianco della zona per la creatività. Poi, lascio “maturare” il manoscritto per 2 – 3 settimane; successivamente, passo alla correzione delle bozze, organizzo la stampa e, alla fine, regalo le copie ad amici e vicini. “Fattoria propria” dall’ inizio alla fine, senza casa editrice.
Cosa ti interessa mettere in luce nei tuoi scritti? Quali temi affronti?
Le differenze dello stile di vita tedesca e quella italiana sono sempre un tema nelle storie che racconto. Io preferisco lo stile italiano, per questo motivo 10 anni fa ho ristrutturato insieme a mia moglie un casolare vicino Ripatransone. Siamo qui nelle Marche il piu’spesso che possiamo. La gente, la zona con mare, colline, montagne e la tradizione di cultura , cibi e feste: ogni cosa sembra particolare! Con noi arrivano sempre più spesso nelle Marche anche amici, familiari e ospiti. Alcuni di loro sono ispirati dai miei libri: prendono il caffè nel Bar Centrale e vedono tutti gli edifici descritti nei libri. In questi momenti, sono parte della storie raccontate e sempre sorpresi del fatto che la realtà possa essere piu’ bella della fantasia e immaginazione.
I tuoi ricordi piu’ belli legati all’arte, alla cultura. Il riconoscimento più gradito?
La risonanza dei libri che riscontro in Germania è travolgente: amici, che non hanno letto per anni, sono tornati di nuovo alla lettura e attendono con impazienza il prossimo libro. Per questo non mi fermo e il sesto è già in pianificazione!
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