La Segreteria generale della Conferenza episcopale boliviana (Ceb), sui fatti che hanno riguardato la Polizia che è entrata con la forza e gas lacrimogeni nel convento di San Francesco, adiacente all’omonima chiesa, nel centro di La Paz, e ha arrestato quattro giovani manifestanti.
Secondo i vescovi “si è trattato di un fatto particolarmente grave, perché si tratta di ambienti legati a un luogo sacro e protetto come patrimonio culturale e religioso”. Prosegue la nota: “Ricordiamo che, nel corso della storia, antica e recente, la chiesa è stata un luogo di accoglienza e protezione per tutti coloro che si sentivano perseguitati, a prescindere dalla posizione politica o sociale delle persone coinvolte”.
I vescovi sottolineano il grande numero di manifestazioni di questi giorni contro la promulgazione del nuovo Codice del sistema penale e rivolgono ancora una volta l’appello al Governo perché ascolti queste voci “con rispetto e razionalità”, senza rispondere con la forza. “Nemmeno essere protagonisti di un evento come il rally Dakar giustifica la repressione”, dal momento che secondo la Costituzione “il popolo ha diritto a manifestare la sua protesta e ad essere ascoltato”. Al tempo stesso, la Ceb invita i cittadini a esprimere le proteste “in forma pacifica e rispettosa”.

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