“La vita senza la carità” è “una rincorsa a giustificare, a trovare parole, ad autoconvincerci del fatto che aborto ed eutanasia siano diritti e non drammi. Due concetti astratti e non ferite che segnano le vite delle persone”. Lo scrive Gigi De Palo, presidente del Forum delle associazioni familiari, in un articolo pubblicato sul numero di febbraio di “Vita pastorale”. “È proprio vero: l’amore dà sempre vita”, sottolinea De Palo, rilevando che “nel tempo in cui viviamo, dove è più facile trovare scorciatoie che non spaccarsi la schiena per farsi carico degli ultimi, la parola amore deve riscoprire il suo significato autentico, più profondo”. Secondo De Palo, “lo può fare solamente se le nostre comunità sapranno – come dicono i vescovi – riscoprirsi ‘samaritane’”. “È più facile fare una legge sulle ‘Disposizioni anticipate di trattamento’ o spaccarsi la schiena per fare in modo che nessun malato e nessuna famiglia di un malato sia mai lasciata sola, dando concretezza piena all’attuazione del diritto alla salute sancito dalla Costituzione?”, chiede il presidente del Forum. “Stiamo trasformando la nostra pigrizia e la nostra incapacità di trovare soluzioni politiche in compromessi dal breve respiro e dai danni futuri incalcolabili, credendo di fare il bene. Riempiendo di parole vuote il dibattito pubblico”, osserva. “Siamo indignati e ci fermiamo a quello – aggiunge – rassegnati del fatto che è meglio una mezza soluzione oggi che niente domani. E se provassimo tutti insieme a trovare una soluzione completa oggi?”. “Siamo diventati il Paese del condono e delle scorciatoie”, nota De Palo, secondo cui “solo una comunità dal respiro evangelico, che fa memoria ogni giorno di quell’amore, è capace di trasformare la realtà”. Perché, conclude, “l’amore dà sempre vita. Spesso ce lo dimentichiamo”.
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