Grazie all’utilizzo di particolari obiettivi fotografici le studentesse d’ architettura sono riuscite a fotografare epigrafe che si trova sopra il piccolo oculo, sopra il portale d’ ingresso rinascimentale del santuario agreste.
Non è stato per nulla semplice decodificare l’epigrafe graffita su pietra arenaria, e per questo è stato determinante l’aiuto di Mons. Vincenzo Catani. I caratteri epigrafici si compongono di lettere in alfabeto latino, con ductus posato e corsivo insieme e di abbreviazioni. Le lettere maiuscole ed altre minuscole corsive sono tipiche della scrittura, realizzata dai umanisti legati al Petrarca, a partire dal secolo XV. Loro, infatti, affascinati dalla cultura classica, decodificarono, guardando le scritture tra i secoli VIII e IX, la minuscola corsiva rotonda che chiamarono littera antiqua.
Dall’epigrafe è possibile risalire al nome dell’architetto che realizzò e ampliò la chiesa di Santa Maria in Camurano, Maestro Pomoribi. I lavori di ristrutturazione o demolizione e ricostruzione si conclusero il 24 ottobre 1546. Il lapicida quindi ha voluto commemorare l’edificazione della chiesa e comunicarci, per sempre, il suo nome. Incidere un testo su una pietra era un compito arduo, richiedeva una grande tecnica e molta maestria. Il lapicida usandola littera antiqua ci vuole comunicare, verosimilmente, la forte conoscenza della coltura umanistica cinquecentesca data, possibilmente dallo studio dei codici manoscritti. Nell’epigrafe Pomoribi si attribuisce il titolo di Maestro. Nel Cinquecento questo titolo non identificava un semplice scalpellino o m
Traiamo allora la conclusione del nostro scrivere, l’identità della chiesa di Santa Maria in Camurano si compone ordinatamente, attraverso la ricerca storica e di storia dell’arte di tanti elementi: è una delle più antiche chiese delle Marche, la sua tessitura muraria in pietra arenaria locale e laterizio testimonia una storia lunga secoli ed in particolare all’edificazione della chiesa, nel 1500, partecipano maestri muratori, oggi diremo architetti, provenienti di là dell’Adriatico, fu chiesa francescana legata a Terzo Ordine Regolare, luogo di culto e devozione mariana e chiesa ospitaliera per i pellegrini che si muovevano per i Santuario della Madonna del Lambro e per La Santa Casa di Loreto.
L’archivista Parrocchiale Letizia Ferracuti