MARCHE – Il 3 Settembre 2000, Giovanni Paolo II beatificava Pio IX, l’ultimo Papa marchigiano, il Papa-re. Di lui si è detto troppo e male; spesso si è confuso, a motivo di un’errata quanto politicamente schierata teoria storica, il ruolo di Papa Mastai. Il senigalliese, in ben trentadue anni di pontificato, ha traghettato la Chiesa e la società verso nuovi orizzonti, animato da un forte desiderio di progredire e di ordinare. Due verbi che caratterizzano il pastore autentico: far crescere e dare una direzione al proprio gregge. Altrimenti, non sarebbe stato indetto un concilio ecumenico, non sarebbero state approvate Congregazioni come quella dei Salesiani, il centro Italia non avrebbe conosciuto uno sviluppo tecnico e produttivo non indifferente. Ora, il Papa che vinse l’epilessia grazie all’intercessione della Madonna di Loreto e proclamò la stessa Vergine “Immacolata” (e che la medesima tale si presentò a Lourdes, apparendo a Bernardette) è in forte e grandissima rivalutazione. Il Postulatore, Monsignor Carlo Liberati, anima di un lavoro indefesso per la canonizzazione, riceve di continuo richieste di reliquie da ogni parte del mondo; dietro suo impulso e grazie alla fattiva collaborazione di Monsignor Dal Cin e dei Padri Cappuccini della Basilica lauretana, da quest’anno la festa liturgica sarà nell’altra metà di Nazareth marchigiana, che ne custodisce una reliquia. L’invito, dunque, è triplice: pregare, far conoscere e partecipare alle varie iniziative. Beato Pio IX, prega per noi!
Matteo Cantori
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