DIOCESI – Mercoledì 21 febbraio, presso la chiesa di San Filippo Neri si è tenuto un incontro di formazione rivolto ai ministri straordinari della comunione della nostra diocesi.
L’incontro dal tema “Umanizzare la liturgia – tutto l’uomo e tutta l’umanità dell’uomo celebra” è stato tenuto da don Ulderico Ceroni, direttore dell’ufficio liturgico diocesano e canonico teologo del capitolo dei canonici della cattedrale.
Una partecipazione numerosa, nonostante le condizioni meteorologiche avverse specialmente all’interno della nostra diocesi.
Nella relazione che lo stesso don Ulderico ha redatto, sottolinea il rapporto divino – umano della liturgia, riprendendo le fila dalla costituzione sulla sacra liturgia “Sacrosanctum Concilium” e dalle parole del teologo e scrittore del secolo scorso, Romano Guardini, il simbolismo liturgico attraverso il quale la liturgia esprime ogni volta l’unico sacrificio di Cristo particolarmente delle parole e diversi segni sensibili che costituiscono il suo rituale. Attraversa nel mezzo dell’incontro, il primato della corporeità: “Tutto il discorso sul “Rito, sulla Liturgia e i Sacramenti” non ha nessun senso e significato se non si recupera l’assoluto primato della corporeità. È questo primato vuol dire fondamentalmente, allo stato delle ricerche antropologiche e sociologiche, recuperare un’equilibrata visione della corporeità senza la quale siamo scippati del “Rito”. Purtroppo il “Rito” ci è stato rubato da una visione spiritualizzata e intellettualizzata dei Sacramenti!”
L’incontro si è concluso con la citazione delle parole del card. Martini: «Se nei Vangeli si parla poco o nulla di liturgia, ciò avviene perché essi sono di fatto una liturgia vissuta con Gesù in mezzo ai suoi. […] È questa la liturgia dei Vangeli: essere attorno a Gesù nella sua vita e nella sua morte. […] Tutto ciò che i Vangeli riferiscono di Gesù tra la gente è un’anticipazione della liturgia e, a sua volta, la liturgia è una continuazione dei Vangeli».