Letta della Caritas diocesana
Carissimi,
la Quaresima, tempo di conversione e di preghiera, è tradizionalmente anche tempo di carità che si esprime con iniziative di prossimità.
Per richiamare l’attenzione delle comunità cristiane e delle istituzione la Caritas diocesana ha pensato di promuovere alcune opere segno e riproporre quelle già esistenti nel territorio.
In particolare domenica 11 marzo 2018 si propone di far conoscere alla comunità cristiana i progetti riguardanti l’accoglienza dei papà separati, dei giovani e delle donne in difficoltà lavorative ed abitative.
I due progetti riguardano la Casa di via Fileni a S. Benedetto e la casa Sgariglia a Centobuchi. Essi si aggiungono alla Casa di accoglienza “Mons. Gervasio Gestori” in via Madonna della Pietà 111 e la casa “Giovanni XIII” presso la Parrocchia di Cristo Re.
La presentazione di queste ‘opere segno’ può essere anche occasione per promuovere il volontariato di cui si sarà bisogno per la gestione di tale realtà. I volontari sono la migliore testimonianza di un umanità che sa ancora donare e pensare al plurale.
Riflettiamo su quanto Papa Francesco ha scritto nel messaggio per la Quaresima: “L’esercizio dell’elemosina ci libera dall’avidità e ci aiuta a scoprire che l’altro è mio fratello: ciò che ho non è mai solo mio. Come vorrei che l’elemosina si tramutasse per tutti in un vero e proprio stile di vita! Come vorrei che, in quanto cristiani, seguissimo l’esempio degli Apostoli e vedessimo nella possibilità di condividere con gli altri i nostri beni una testimonianza concreta della comunione che viviamo nella Chiesa. A questo proposito faccio mia l’esortazione di san Paolo, quando invitava i Corinti alla colletta per la comunità di Gerusalemme: «Si tratta di cosa vantaggiosa per voi» “ (2 Cor 8,10).