Sabato 17 marzo, circa 2mila persone si sono riunite a Santiago de Cile nel collegio “Sagrados Corazones de Alameda” per dare avvio all’anno pastorale 2018 dell’arcidiocesi, che sarà incentrato sul decimo Sinodo di Santiago, intitolato “Giovani, fede e vocazione”, che culminerà nella festa di Pentecoste.
“Benedetta crisi – ha detto l’arcivescovo, il cardinale Ricardo Ezzati, nel suo intervento -. Sì, lo ripeto, benedetta crisi, se essa ci permette di accedere alla verità più profonda su Dio e la salvezza degli uomini. Se permette di approfondire la vocazione e la missione della Chiesa, che risplende per noi in Cristo, l’unico mediatore”. E ha proseguito: “Già da vari anni gli orientamenti pastorali hanno l’obiettivo di essere uno strumento umile della conversione del Regno di Dio”. Anche sulla scorta della recente visita di Papa Francesco, il card. Ezzati ha invitato tutte le comunità a essere corresponsabili del cammino ecclesiale: “Il Sinodo ci vuole stimolare e vivere insieme questa esperienza. A partire da esso, i giovani si incontreranno, i fedeli si incontreranno e potranno trovare spazi per aprire le porte a Gesù”. E ha ricordato l’invito rivolto dal Papa ai giovani a Maipú, di essere sempre connessi con Gesù attraverso la preghiera.
Dopo l’intervento dell’arcivescovo, il vicario episcopale per la pastorale, padre Héctor Gallarlo, ha esposto in dettaglio gli aspetti organizzativi del Sinodo: “Durante il 2018 la nostra attenzione è focalizzata sul decimo Sinodo di Santiago, al quale siamo stati convocati”. L’obiettivo da raggiungere, “attraverso uno stile sinodale”, è quello di “discernere, lavorare e poter migliorare la nostra azione pastorale verso i fratelli più giovani”.
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