“Il nostro primo dovere è accompagnare il popolo che soffre: non possiamo abbandonarlo e per evitare che ciò accada bisogna sostenere i sacerdoti nel loro servizio pastorale”. È l’appello in favore di tutti i sacerdoti che esercitano il proprio ministero nella povertà, che dal Venezuela lancia mons. Raúl Biord Castillo, vescovo di La Guaira. L’appello è contenuto in una lettera inviata ad Aiuto alla Chiesa che Soffre in occasione della sua annuale campagna di Intenzioni di “Sante Messe” a sostegno dei sacerdoti che operano nei Paesi poveri, tra i quali il Venezuela. Con la campagna dello scorso anno Acs ha potuto sostenere ben 40.383 sacerdoti nel mondo che hanno celebrato 1.504.105 messe secondo le intenzioni dei benefattori Acs, ovvero una ogni 21 secondi. Richiedendo la celebrazione di messe secondo le proprie intenzioni da parte dei sacerdoti della Chiesa che soffre, i benefattori italiani potranno far celebrare messe per i propri cari e al tempo stesso sostenere non soltanto i sacerdoti ma le loro intere comunità. Un aiuto vitale per tanti ministri di Dio che in molte diocesi nel mondo non hanno alcun altra forma di sostentamento. “È essenziale aiutare i sacerdoti, anche per evitare che, loro malgrado, debbano lavorare per sostentarsi, sottraendo tempo prezioso alla pastorale, o che siano costretti a emigrare in altri Paesi”, continua monsignor Biord Castillo soffermandosi sulla difficile situazione del proprio Paese. “Qui in Venezuela ad esempio dove la fame e la povertà mietono tante vittime innocenti, la Chiesa è forse l’unica istituzione che rimane credibile per la sua presenza tra la gente. Nelle parrocchie ci sforziamo di offrire a migliaia di venezuelani, un ‘piatto di minestra solidale’ o qualcosa in più”. Il presule poi non dimentica anche quei Paesi in cui i cristiani soffrono a causa della persecuzione. “In questi luoghi la semplice presenza dei sacerdoti, simbolo della Chiesa, li rende uno dei principali obiettivi dei fondamentalisti”.
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