SAN BENEDETTO DEL TREONTO – Durante la solenne Santa Messa di Pasqua, il Vescovo Carlo ha amministrato il Battesimo, la Cresima e l’Eucaristia a 8 catecumeni di diverse nazionalità.
Durante l’omelia il Vescovo Carlo Bresciani ha affermato: “Abbiamo appena cantato, accompagnati dal suono solenne delle campane, il gloria della nostra lode a Dio al termine di questa grande veglia pasquale. Meditando le sacre Scritture, abbiamo ripercorso momenti fondamentali della storia sacra: la storia di quanto Dio ha operato fin dalla creazione, diffondendo il suo amore su ogni creatura. Abbiamo riascoltato le antiche profezie che preannunciavano l’intervento definitivo di Dio che avrebbe mandato il suo Messia in soccorso della povertà umana e a riscatto del male e del peccato che sempre minacciano l’umanità.
La meditazione dei sacri testi ci ha preparato ad accogliere il compimento di tutto questo nella resurrezione di Gesù da morte; compimento, perché l’ultimo nemico dell’uomo, la morte, è stata da lui sconfitta con la resurrezione. Il racconto del Vangelo ci ha riportato la testimonianza di coloro che ne hanno fatto diretta esperienza.
Siamo di fronte, questa sera, all’opera più grande e strepitosa di Dio: la sconfitta della morte e del peccato con la potenza del suo amore che ridà la vita. L’ha ridata a Gesù, suo unico Figlio, ma in Gesù risorto la ridà a ciascuno di noi, se glielo chiediamo e accettiamo di seguirlo su quella strada che ci ha indicato.
Ne faremo particolare esperienza anche noi questa sera: questi nostri fratelli a cui tra poco amministrerò il battesimo, fratelli che da adulti hanno chiesto di aver parte con Gesù della vita nuova del Risorto, passeranno attraverso l’acqua benedetta per entrare nella vita nuova attraverso l’opera della Chiesa cui il Risorto ha affidato il compito di annunciare il Vangelo in tutto il mondo e di battezzare ogni creatura. L’opera di Gesù, infatti, non è solo per qualcuno in qualche modo privilegiato rispetto ad altri, ma per ogni essere umano, di qualunque parte del mondo, purché lo voglia. Il fatto che questi nuovi nostri fratelli provengano da nazionalità diverse dalla nostra sta a dire che in Gesù, e quindi nella Chiesa, non ci possono essere separazioni od esclusioni di nessun genere, a meno che qualcuno voglia escludersi. La Chiesa è segno di unità tra il genere umano e tra tutti coloro che sono rinati dall’acqua e dallo Spirito e a nessuno, per nessun motivo, è lecito dividerla: sarebbe come infliggere una nuova ferita al santo corpo di Cristo.
Noi entriamo nella resurrezione di Gesù attraverso il battesimo. Lo dice san Paolo nella lettera ai Romani: “Per mezzo del battesimo siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova” (Rom 6, 4).
Per questo, per antichissima tradizione, nella notte della veglia pasquale, viene conferito il battesimo ai nuovi cristiani a ricordo che la prima opera del Cristo risorto è riversare la grazia della resurrezione, cioè della vita nuova, su coloro che vogliono unirsi a lui ed essere partecipi della sua vittoria sul peccato.
Il battesimo segna l’ingresso, per grazia della resurrezione di Gesù, in quel particolare corpo di Cristo che è la Chiesa: corpo spirituale di cui Cristo risorto è il capo, eppure corpo fatto da uomini e donne che hanno abbracciato la via del Vangelo seguendo l’invito di Gesù.
Abbiamo appena annunciato che Cristo è risorto: Egli da vivo opera dentro di noi e con noi. Il sacramento del battesimo, e tutti gli altri sacramenti della Chiesa, sono opera di Cristo innanzitutto. Se così non fosse, tutti i nostri gesti, tutti i nostri sacramenti non avrebbero alcun valore di salvezza e noi saremmo dei semplici illusi che compiono gesti vuoti.
Tutti i sacramenti della Chiesa scaturiscono dalla resurrezione di Cristo: a questi nostri fratelli tra poco, oltre al battesimo, amministrerò il sacramento della Confermazione nello Spirito del Cristo risorto e poi potranno aver parte con noi per la prima volta al banchetto eucaristico del corpo e del sangue di Cristo. Momento per loro di particolare comunione con il mistero che stiamo celebrando. La Chiesa non può che gioire per questi suoi nuovi figli. Anche noi ne gioiamo profondamente e li accogliamo con gioia. È un dono, primizia del Cristo risorto, alla nostra Chiesa.
Insieme con loro esultiamo per la resurrezione di Cristo nella quale vogliamo lavare le nostre colpe con l’acqua benedetta e con il lavacro della confessione sacramentale; dalla luce pasquale, simbolicamente rappresentata dal cero, vogliamo lasciare illuminare la nostra vita; alla mensa domenicale della Parola e del pane eucaristico vogliamo nutrire la nostra vita rafforzandola sempre più per la perseveranza nel nostro cammino nella sequela di Cristo.
Facendo così, con la grazia di Dio, vivremo nella Pasqua, che questa sera celebriamo solennemente nella memoria liturgica, la vita di Cristo sarà in noi e potremo annunciare al mondo che veramente Cristo è risorto e noi l’abbiamo esperimentato nella vita nuova che ci ha donato.
Buona Pasqua a voi tutti, carissimi. Cristo è veramente risorto, Alleluja, rallegriamoci, esultiamo e rendiamo gloria a Dio Padre.”
Tutta la Chiesa diocesana è in festa perché Dio non manca di donarle sempre nuovi figli! A tutti i nuovi cristiani i migliori auguri da parte della redazione
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