SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sabato 7 aprile alle ore 18.30 nella Basilica Cattedrale della Madonna della Marina è stata celebrata una Santa Messa di ringraziamento al Signore per i 50 di sacerdozio di Mons. Romualdo Scarponi, parroco della Cattedrale e vicario diocesano della nostra diocesi. Il sacro rito è stato presieduto dal Vescovo Carlo Bresciani ed animato dalla corale parrocchiale. Intorno al sacerdote si sono radunate due comunità parrocchiali: quella di San Benedetto Martire dove Mons. Scarponi ha prestato il suo servizio per più di 30 anni e quella della Madonna della Marina dove continua a svolgere il suo ministero da tre anni a questa parte. La massiccia presenza di fedeli è il segno più bello e visibile del bene seminato da Mons. Scarponi in tutti questi anni di donazione a Dio e alla Chiesa.

L’omelia del Vescovo Carlo

Il Vescovo Carlo ha esordito la sua omelia citando il Salmo 117, proclamato durante la Liturgia della Parola: “Rendete grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre”. Chi è grato, ha continuato il Vescovo, riconosce quello che di bello e buono Dio gli ha donato. Questa è la convinzione fondamentale della nostra fede: che Dio è buono e continua a essere buono, perché il suo amore è per sempre. Dio è fedele alle sue promesse e alla sua parola.

I discepoli non erano ancora pienamente entrati in questa logica e per questo si erano chiusi nel cenacolo, ancora non erano in grado di apprezzare i doni di Gesù. Anche noi, quando non ringraziamo, siamo privi della forza necessaria per vivere.

Gesù cosa fa allora Gesù per scuoterli? Augura la pace. E da dove viene questa pace? Egli mostra le mani e il costato e augura la pace: la pace che egli dona viene dal suo essere crocifisso. Uno che ha subito una cosa del genere per lo meno è arrabbiato. Gesù, invece, va al di là di quanto ha subito ed è fedele alla sua capacità di amare, nonostante tutto il male che ha ricevuto.

Mons. Bresciani ha proseguito la sua meditazione riflettendo sull’importanza dei sacerdoti. Gesù nel vangelo dice: “Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi”. Il sacerdote, come gli apostoli, è un uomo mandato da Dio. Guardando ai sacerdoti, spesso ci soffermiamo sugli aspetti umani, che pure sono importanti, ma dobbiamo compiere un ulteriore passo e guardarli con gli occhi della fede, come a dei mandati da Dio.

Il Signore manda i sacerdoti per perdonare i peccati e questo precede tutto il resto. Ci aspettiamo tante cose dai sacerdoti, ma la più grande è che essi sono testimoni di Cristo Risorto che perdona. Questa domenica, tradizionalmente chiamata “domenica in albis” è anche chiamata “domenica della divina misericordia”, proprio perché in questo giorno il Signore ha affidato agli apostoli il dono di perdonare i peccati.

Abbiamo oggi verso i sacerdoti un atteggiamento ambiguo: da una parte ne vogliamo sempre uno a guidare la nostra comunità parrocchiale, dall’altra ostacoliamo coloro che vogliono rispondere generosamente alla chiamata del Signore.

Una liturgia di ringraziamento

Ogni celebrazione eucaristica è di per sé un atto di ringraziamento a Dio per tutti i suoi benefici e lo è stato particolarmente oggi per il dono del sacerdozio di don Romualdo. Al termine della liturgia eucaristica, è stata data lettura degli auguri giunti dal Santo Padre Francesco. Il presidente del Consiglio Pastorale Parrocchiale, Enrico Rossi, ha a sua volta espresso delle parole di ringraziamento per quanto don Romualdo ha fatto e sta facendo nella parrocchia. Colme di gratitudine anche le parole del Sindaco Pasqualino Piunti – presente alla celebrazione insieme all’Assessore Annalisa Ruggeri e al Consigliere Pierfrancesco Troli – che ha sottolineato in particolare l’apostolato sociale di don Romualdo. Ha preso infine la parola il festeggiato che, con grande commozione, dopo aver ringraziato Dio, la propria famiglia, il Vescovo e tutti gli intervenuti ha espresso il desiderio di continuare a servire totalmente e senza riserve il Signore e la Chiesa.

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