“Nel testo della proposta di legge sui culti ci sono numerosi punti controversi, che non tengono in considerazione le particolarità delle singole confessioni”, commenta il presidente dei vescovi bulgari, mons. Christo Proykov. Secondo gli ideatori del testo, esponenti di Gerb, il partito al governo, lo scopo delle modifiche è “di evitare interventi di Paesi, istituzioni e persone straniere nelle attività delle confessioni, volte contro la sicurezza nazionale”, in particolare l’islam radicale che sta cercando di mettere piede in alcune regioni della Bulgaria meridionale.
Questo presenterebbe un ulteriore problema visto che tutti i sacerdoti cattolici in Bulgaria hanno studiato all’estero perché nel Paese non ci sono seminari. “Svolgiamo un’attività caritatevole notevole e siamo presenti da secoli nel Paese”, afferma il presidente dei vescovi bulgari che spera che durante l’iter parlamentare l’opinione della Chiesa cattolica sarà presa in considerazione “affinché la sua attività possa non risentire dal progetto della legge”.