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Colombia: sale l’allerta per il pericolo di crollo della diga di Hidrohituango

Sale lo stato di allerta in Colombia per il pericolo di crollo della grande diga di Hidroituango, nel dipartimento di Antioquia, circa 170 chilometri a nord di Medellín. Si tratta del più grande progetto idroelettrico colombiano, i cui lavori, non ancora terminati, sono iniziati nel 2010. Nelle scorse settimane le frequenti piogge hanno innalzato il livello del fiume Cauca, lungo il quale è prevista la costruzione del bacino idroelettrico, e si sono ostruite alcune gallerie che permettevano il passaggio del fiume. In tal modo l’acqua, non riuscendo a defluire, ha iniziato a filtrare dalla diga in costruzione e a erodere parte del muro. Nel frattempo il livello del fiume a monte della diga si è innalzato: una scuola, un ospedale e diverse abitazioni di Puerto Valdivia sono andate distrutte e sono state evacuate migliaia di persone, novemila in dodici comuni, secondo le cifre più aggiornate. Ma l’allerta non accenna a scendere e, come detto, coinvolge la stessa diga, come ieri ha ammesso l’Epm, impresa costruttrice del bacino.
La Conferenza episcopale colombiana in una nota diffusa ieri e firmata dal presidente, mons. Oscar Urbina Ortega, manifesta “solidarietà e vicinanza alle famiglie che sono state danneggiate da quanto accaduto”. I vescovi sperano che “coloro che sono responsabili del progetto continuino a monitorare l’evoluzione della vicenda e che facciano tutto quanto è necessario per salvaguardare la vita e i beni” delle persone coinvolte”. Nella nota i vescovi chiedono ai fedeli di pregare perché l’emergenza venga superata e perché “tutte le persone coinvolte ricevano fortezza e un’opportuna risposta alle loro necessità”. A tal proposito, la Chiesa colombiana informa di aver allertato il Segretariato nazionale di pastorale sociale.
Martedì scorso, prima dell’ulteriore aggravarsi della situazione, si era espresso in una nota il vescovo di Santa Rosa de Osos, mons. Jorge Alberto Ossa Soto, che aveva manifestato la sua solidarietà a tutte le persone colpite in questa situazione e ha chiesto allo Stato e all’impresa costruttrice “l’attenzione e la riparazione necessarie”. Prosegue la nota di mons. Ossa: “Ho seguito con attenzione e grande preoccupazione l’emergenza che si è venuta a creare nelle comunità. Ringraziamo il Signore che, nonostante la terribile crescita del livello dell’acqua, non ci sono state, stando alle informazione, perdite umane”.
Il vescovo ha chiesto ai sacerdoti di accompagnare le comunità colpite e ai fedeli di applicare con prontezza le indicazioni delle autorità.