Un appello alla Chiesa italiana e alle Chiese europee perché si uniscano nella preghiera e nella solidarietà alla popolazione del Guatemala. Arriva dalla voce del vescovo di Escuintla, la diocesi più colpita dall’eruzione del Volcán de Fuego, che ha causato finora ufficialmente 79 vittime e circa 200 dispersi. In un messaggio audio inviato al Sir, mons. Víctor Hugo Palma Paúl afferma: “Mi rivolgo alla Chiesa italiana e alle Chiese d’Europa chiedendo le vostre preghiere perché la strage causata dall’eruzione del vulcano è stata molto forte: 79 persone decedute, migliaia colpite. Come Chiesa siamo presenti per aiutare, in tutto ciò che possiamo, queste persone. Vi ringraziamo per la vostra preghiera e per ogni gesto di solidarietà. Rimaniamo uniti nella carità cristiana universale, vero dono di Dio per la Chiesa cattolica. Il Signore vi ringrazia anche attraverso i poveri: come Papa Francesco ci ha detto, loro sono i preferiti del Signore e oggi il Signore soffre in tante persone. Anche dalle lacrime brilla la speranza”.
Prosegue mons. Palma: “La Caritas sta lavorando molto in questi giorni, c’è una grandissima fraternità tra le Caritas in Guatemala. A Escuintla abbiamo oltre 600 persone rifugiate accolte in tre parrocchie e tantissimi altri che ci chiedono di poter mangiare e bere, è stata una grande perdita”. Conclude il vescovo: “Le autorità stanno cercando di fare il loro lavoro, cercano le vittime, le persone rimaste sotto la cenere. A volte manca loro un po’ di volontà, per così dire, ma è loro dovere. E speriamo soprattutto che non si tratti dell’attenzione di un momento, ma che si possano impegnare per servire i poveri sempre, così come ci chiede la Costituzione nazionale. Da parte nostra rimaniamo aperti a ogni collaborazione con la società e con lo Stato, perché la Chiesa è una serva, tra i poveri e tra tutti gli uomini di buona volontà”.