La celebrazione Eucaristica ha visto i preti stringersi attorno al Vescovo che celebrava il 43esimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale. All’omelia il Vescovo Carlo ha invitato i presenti a contemplare quel Volto, con i tratti della sofferenza ma anche della risurrezione, per lasciarsi guardare dagli occhi di Cristo e farsi toccare dalla sua tenerezza, dal suo amore in modo da poterlo riversare su quel prossimo che non sempre è così amabile.
Dopo aver sostato davanti alla reliquia del Volto santo, un padre cappuccino ha presentato il risultato dei vari studi fatti recentemente. Prima del pranzo, il Vescovo ha introdotto l’incontro sull’esortazione apostolica “Gaudete et Exultate”, proponendo quando detto da papa Francesco sui tratti della spiritualità del sacerdote diocesano ad un incontro con gli studenti dei collegi ecclesiastici romani. Il Papa la definisce con una parola: “diocesanità”, che significa per il sacerdote: curare il rapporto con il proprio vescovo, anche se fosse un tipo difficile, con i suoi fratelli presbiteri e con la gente della sua parrocchia che sono i suoi figli. Lavorando su questi tre fronti si vivrà la santità. E’ seguito un interessante e franco momento di condivisione.
Chiaramente non è mancato un buon pranzo! La giornata si è conclusa con la visita alla bellissima Abazia di S. Maria in Arabona e con l’impegno di pregare per la santificazione del clero, insieme alle proprie comunità, nella festa del Sacro Cuore.