MONTALTO – Si sono conclusi domenica 17 giugno a Montalto i festeggiamenti in onore del patrono San Vito. Il giovane martire venerato nella nostra diocesi è di origine siciliana, nato a Mazara del Vallo in una data imprecisata. Una volta cresciuto, si trasferì in Lucania e, infine, a Roma, secondo la tradizione, guarì il figlio dell’imperatore Diocleziano, il quale, nonostante il prodigioso evento, non sminuì il suo odio per i cristiani e lo fece uccidere nel 303.
A concludere le celebrazioni, che sono durate una settimana, è stato il Vescovo Carlo Bresciani che ha presieduto l’Eucaristia in Cattedrale e la successiva processione che si è snodata lungo le vie della città. Durante l’omelia, Mons. Bresciani ha sottolineato l’importanza del momento sia per la comunità civile che per quella religiosa e ha rievocato la figura martire Vito, evidenziando la sua coerenza di fede e la sua prontezza nel rispondere alla chiamata di Dio, nonostante la giovane età. Ricollegandosi alle letture del giorno, il Vescovo Carlo ha detto che l’esistenza di San Vito è stata come quella del seme di senapa della pericope evangelica: la sua testimonianza, resa più di 1700 anni fa, è oggi oggetto di culto in tante città italiane, e non solo, che lo hanno proclamato patrono. Nel pomeriggio in Piazza Sisto V si è tenuto il raduno di auto d’epoca mentre in serata grazie agli stand gastronomici si è potuta mangiare la frittura di pesce.
Già nello scorso week-end l’immagine di San Vito è stata esposta alla venerazione dei fedeli e nei giorni successivi si sono alternati momenti di carattere religioso e di carattere ricreativo. Nei giorni del triduo di preparazione alla festa, sono stati numerosi e intensi gli spazi di preghiera liturgica e adorazione, culminati nelle celebrazioni eucaristiche. Non sono mancati i momenti di incontro e gioco come il torneo intercomunale svoltosi nella serata di venerdì 15 presso il campo sportivo “S. Funari”, che ha visto coinvolte 4 squadre in rappresentanza delle 4 parrocchie insistenti nel comune di Montalto e formate da giovani e meno giovani. Partecipata anche la festa svoltasi sabato 16 presso l’ex seminario vescovile per i bambini e i ragazzi del catechismo come come l’aperiparty che si è tenuto al Belvedere.
Soddisfazione è stata espressa dal parroco della Cattedrale, don Lorenzo Bruni, sia per quanto riguarda i momenti religiosi e che per quelli civili vissuti come spazi ricreativi e di aggregazione, coinvolgendo uomini e donne di tutte le età e magari anche qualche anziano che nel rivivere le tradizioni si sente un po’ meno solo.