Di fronte al “progressivo offuscamento della fede cristiana”, il “disprezzo della dignità della persona umana, l’idolatria del denaro, la diffusione della violenza, l’assolutizzazione della scienza e della tecnica, lo sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali sono soltanto alcuni dei gravi segni di una tragica realtà, alla quale non possiamo rassegnarci”, ha sottolineato il Papa. Di qui la condivisione con quanto affermato dal Patriarca Bartolomeo nel discorso tenuto nel corso della sua recente visita a Roma in occasione del convegno internazionale su “Nuove politiche e stili di vita nell’era digitale” nel quale invitava a respingere “la cinica frase ‘Non c’è alternativa’” sostenendo: “Le nostre Chiese possono creare nuove possibilità di trasformazione per il nostro mondo” all’insegna di comunione e solidarietà. Una “convergenza di visioni con il mio amato fratello Bartolomeo” che, ha osservato Francesco, “si traduce in un concreto lavoro comune”. “Anche nel corso di questi ultimi mesi – ha ricordato – il Patriarcato Ecumenico e la Chiesa cattolica hanno collaborato su iniziative concernenti temi di notevole importanza, quali la lotta contro le forme moderne di schiavitù, la difesa del creato, la ricerca della pace”. Infine il sentito ringraziamento a Bartolomeo “di avere subito accettato il mio invito ad incontraci il prossimo 7 luglio a Bari insieme con i Capi di Chiese e Comunità cristiane del Medio Oriente, per pregare e riflettere sulla tragica situazione che affligge tanti fratelli e sorelle di quella regione”.